Il noleggio traina la ripresa del mercato auto
Secondo il Rapporto di ANIASA le imprese di noleggio stanno diventando attori di primo livello come fornitori dei veicoli.
Il mercato italiano dell’auto comincia a rivedere la luce dopo mesi di segni negativi consecutivi.
Durante il primo quadrimestre del 2015 sono state immatricolate oltre 500.000 autovetture, con una variazione di +16,20% rispetto al periodo gennaio-aprile del 2014. Tuttavia, ogni mese, quando pubblichiamo i dati del mercato auto, ci teniamo a sottolineare che la ripresa è dovuta principalmente alla crescita del noleggio. In altre parole, gli italiani ancora non sono intenzionati ad acquistare una vettura nuova ma allo stesso tempo non vogliono rinunciare al mezzo privato per i propri spostamenti. La soluzione si chiama noleggio!
Nel 2014 oltre 4,4 milioni di persone hanno preso in prestito un’automobile, con una crescita rispetto al 2013 del 3,6%. Insieme all’offerta del car-sharing sempre più consolidata, (487.000 iscritti e oltre 5 milioni di noleggi) questi numeri mostrano l’evoluzione della mobilità in Italia.
A confermarlo sono i dati contenuti nel 14° Rapporto sullo stato di salute del settore noleggio di ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici che aderisce a Confindustria e rappresenta oltre il 96% del settore dei servizi di noleggio veicoli a lungo e a breve termine e in fleet management.
Continuano a crescere anche i giorni di noleggio che hanno superato quota 28,6 milioni (+3,5%), con una durata media del noleggio quindi praticamente invariata (–0,1%) di 6,6 giorni.
A trainare la crescita del giro d’affari del settore (+1,9%) sono state soprattutto i desk aeroportuali (+3,7% fatturato), dove oggi gli operatori realizzano il 65% del fatturato globale.
In calo del 4,8% invece le immatricolazioni nel 2014, a causa del ricorso al rent-to-rent. Le aziende di noleggio a breve termine, infatti, invece di acquistare nuove vetture dalle Case automobilistiche, le prendono a noleggio dai “cugini” del lungo termine. Il rent-to-rent, infatti ha visto una crescita del 41%, coinvolgendo oltre 40.000 veicoli e rappresentando una modalità efficace ed efficiente di acquisto e contemporaneo finanziamento del veicolo.
Tuttavia, grazie a una flotta di 546.000 vetture e un portafoglio clienti composto da 65.000 aziende e 2.700 istituzioni pubbliche, il settore del noleggio è ben intenzionato a rinnovare il proprio parco auto, tanto che si stima per il 2015 un aumento dell’immatricolato di auto e van superiore al 3%.
Il noleggio a lungo termine nel 2014 ha segnato un ottimo +25,4% con un totale di oltre 162.000 auto e 28.000 mezzi commerciali e con un fatturato che ha superato i 4 miliardi di euro.
Complessivamente le acquisizioni di auto del breve termine, sommando immatricolazioni e rent-to-rent, ammontano a 118.072, con una crescita del 6% rispetto al 2013.
Se gli italiani hanno cominciato a cambiare le proprie abitudini, lo stesso non si può dire della macchina burocratica e del Governo che non mostra nessuna disponibilità al cambiamento.
ANIASA punta il dito in particolare sulla norma contenuta nelle ultime revisioni del Codice della Strada per quale l’intestazione temporanea delle vetture deve essere superiore a 30 giorni.
“Una misura che non esiste in nessun altro paese del mondo con tali modalità, finalizzata, almeno sulla carta, a far emergere i reali soggetti che hanno in disponibilità vetture non a loro intestate, contrastando il fenomeno delle intestazioni fittizie e delle elusione nonché limitando le truffe. – si legge nel Rapporto – Pur nella piena condivisione degli obiettivi di ordine pubblico, il reale effetto della normativa, per un settore che per antonomasia è promotore di correttezza fiscale e in cui tutte le operazioni sono rigorosamente tracciate, è oggi la realizzazione di assurde complicazioni, facilmente superabili utilizzando flussi informatici, e nuovi “nascosti” balzelli sull’auto per i nostri clienti”.
Eppure l’automotive è un settore molto proficuo per le casse dello Stato, basti pensare che solo nel 2013 sono stati versati oltre 70 miliardi di euro, in crescita del 6,3% negli ultimi 5 anni, nonostante i consumi depressi e i volumi di produzione ai minimi storici.
Ma se nel triennio 2008-2010 sono state movimentate quasi 15 milioni di auto tra mercato del nuovo e mercato dell’usato, con un incasso per lo Stato, tra IPT e IVA, pari a circa 27 miliardi di euro, nel triennio 2011-2013 il calo del mercato (–2,6 milioni di auto tra nuovo e usato) ha causato una perdita di gettito per lo Stato pari a 5,77 miliardi di Euro.
La percentuale sul gettito complessivo è del 16,5%, mentre l’incidenza sul PIL è salita al 4,5%, contro una media europea del 3,2%.
Secondo ANIASA è necessario quindi rivedere alcune normative sull’imposizione tributaria, proprio per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla crisi e allo stesso tempo agevolare il cambiamento culturale in atto attraverso un progressivo ampliamento di servizi in grado di favorire e sostenere le attività business.
Se il mondo si evolve, l’unico modo per sopravvivere è adeguarsi al cambiamento.