OMS: in Europa 600.000 morti ogni anno per inquinamento atmosferico
Presentato a Haifa il Rapporto choc che spiega quanto costa in termini economici vivere in un ambiente fortemente inquinato.
Una cifra di 1.600 miliardi dollari è il costo economico delle 600.000 morti premature e delle malattie causate dall’inquinamento atmosferico in Europa, secondo l’ultimo studio condotto dall’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa e l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE).
L’importo speso per i danni da inquinamento è quasi equivalente a un decimo del prodotto interno lordo (PIL) di tutta l’Unione europea nel 2013.
Sono i dati presentati in questi giorni a Haifa, in Israele, dove oltre 200 rappresentanti di Paesi europei e di organizzazioni internazionali e non governative si sono riuniti per discutere le lacune, le sfide e le priorità future dell’ambiente e della salute dell’Unione Europea.
“Frenare gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico paga i dividendi. Le prove che abbiamo forniscono ai decisori un valido motivo per agire. Se diversi settori si incontrano su questo punto, non solo si possono salvare più vite umane, ma anche ottenere risultati che valgono somme strabilianti di denaro. – ha affermato Zsuzsanna Jakab, Direttore regionale OMS per l’Europa. – Il lavoro intersettoriale è la spina dorsale del processo per l’ambiente e la salute, che è stato avviato 26 anni fa, ed è ancora più importante oggi nelle discussioni che si svolgono in questo incontro di Haifa”.
Il costo in denaro degli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico in Europa è la prima valutazione del peso economico dei decessi e delle malattie derivanti dall’inquinamento dell’aria esterna e interna nei 53 paesi presi in considerazione, che comprendono gli Stati membri EU, i Paesi dell’Esti, la Russia e Israele.
Lo studio utilizza la metodologia applicata in un rapporto del 2014 dell’OCSE e i calcoli si basano sulle più recenti stime economiche degli impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico.
Solo i decessi costano alle casse europee 1.400 miliardi dollari, ai quali si aggiunge un ulteriore 10% come spesa per le malattie.
Il valore economico dei decessi e delle malattie dovute all’inquinamento dell’aria – in totale 1.600 miliardi dollari – corrisponde all’importo che le società sono disposte a pagare per porre in essere interventi volti ad evitare tali morti e malattie. In questi calcoli, un valore è collegato a ogni morte e malattia, indipendentemente dall’età della persona e varia a seconda del contesto economico nazionale.
Oltre il 90% dei cittadini europei sono esposti all’aperto a livelli annui di polveri sottili che si trovano ben al di sopra delle linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS. Tutto ciò si è purtroppo tradotto in 482.000 morti premature nel 2012 per malattie cardio-respiratorie, ictus e cancro ai polmoni.
Nello stesso anno, l’inquinamento dell’aria interna ha provocato ulteriori 117.200 decessi prematuri, cinque volte di più nei paesi a basso e medio reddito rispetto ai paesi ad alto reddito.
Nel 2010 in Italia sono morte prematuramente 32.447 persone (nel 2005 erano 34.511), che calcolati in numeri di anni di vita persi, questi decessi corrispondono a 47.481 anni di vita persi a causa dell’aria che ogni giorno si respira.
Nel nostro Paese il costo di tali morti ammonta a quasi 100.000 milioni di dollari, che equivalgono al 4,7% del Pil.
Una magra consolazione se si pensa che in oltre 10 Paesi dei 53 presi in considerazione dalla ricerca, questo costo è pari o superiore al 20% del PIL nazionale, come in Serbia o in Georgia dove addirittura la percentuale supera il 30%.
“Ridurre l’inquinamento atmosferico è diventata una priorità politica assoluta. La qualità dell’aria sarà un tema chiave alla prossima Conferenza dei Ministri Europei dell’ Ambiente in Georgia nel 2016 – ha dichiarato Christian Friis Bach, Segretario esecutivo della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) – 51 paesi oggi stanno cercando soluzioni comuni nel quadro della Convenzione UNECE sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero. Questo lavoro deve essere rafforzato per ridurre l’inquinamento atmosferico ulteriormente ed esteso a più paesi e in altre regioni.“