Alla faccia della crisi! Le auto costano sempre di più
Da una ricerca della Dat-Italia, che si occupa della gestione delle quotazioni dell’usato e dei listini del nuovo, emerge che il 2013 è stato l’anno di maggiori aumenti in assoluto e che nonostante tutto anche nel 2014 molte case hanno alzato i prezzi, pur in un momento di crisi.
Quanto costa un’auto nuova?
Per quanto la risposta a questa domanda dipenda ovviamente dalla tipologia di vettura e dagli optional inclusi, sembra proprio che i listini delle quattro ruote siano in aumento, nonostante la crisi dell’economia non sia affatto terminata.
A dirlo, dopo aver esaminato attentamente questo settore, è l’Osservatorio dell’azienda di consulenza DAT-Italia, leader a livello europeo nella gestione delle quotazioni dell’usato e dei listini del nuovo, che ha analizzato la variazione media percentuale del prezzo di listino (IVA inclusa) dei diversi modelli nuovi, offrendo un panel preciso del costo di ogni vettura.
Le tabelle redatte si stanno dimostrando uno strumento di lavoro prezioso per tutti gli addetti ai lavori, che hanno adesso a disposizione un ulteriore elemento di guida per orientarsi nel difficile mondo delle permute, e allo stesso tempo uno studio utile anche a tutti gli automobilisti che possono capire, davvero, come investire al meglio i propri soldi.
DAT-Italia nella sua analisi mette in primo piano un fatto importante: nonostante la crisi, il 2013 è stato l’anno di maggiori aumenti per le auto. E nemmeno il rialzo dell’IVA (va ricordato dell’1%) è riuscito ad evitare che gran parte delle case automobilistiche ritoccassero i prezzi. Andando ad analizzare i dati nel dettaglio, troviamo che è la Lotus Elise ad aver avuto l’incremento di prezzo maggiore (+9,25%), seguita dalla Toyota Avensis Wagon (+8,03%) e dalla Chevrolet Aveo LS 5-porte (+7,68%).
Il rialzo dei prezzi, però, si è dimostrato poco felice portando ad un crollo di vendite ulteriore. Per questo, nel 2014 molte case automobilistiche hanno preferito mantenere fermi i costi, anche se non tutti l’hanno pensata allo stesso modo aumentando ancora i listini. Fra le marche più virtuose c’è stata FIAT che, pur avendo ben 4 modelli nella classifica delle top 20 più vendute nel 2014, non ha aumentato sensibilmente i prezzi, a parte il 3% della “500” ma, si sa, i modelli di grande successo subiscono sempre questa sorte.
Stesso discorso per Volkswagen e Renault, mentre Dacia ha lasciato quasi invariato il prezzo della Duster (nonostante l’incremento delle vendite) aumentando però gli altri modelli. Da segnalare, infine, Suzuki e KIA che, pur avendo conquistato nuove quote di mercato nel 2014, hanno addirittura ridotto il prezzo di qualche modello (Citröen C3 Picasso -4,81% rispetto a gennaio 2014, Suzuki Swift -4,80% e Kia Venga -3,97%).
Comunque i buoni dati sugli acquisti non devono trarre in inganno: secondo l’UNRAE (l’Associazione che raggruppa le Case automobilistiche estere operanti in Italia), infatti, le vendite ai privati sono diminuite, arrivando al 57,3 % del totale, ovvero il valore più basso mai rilevato.
“Senza alcun dubbio – ha commentato Antonio Coppola, direttore generale della DAT-Italia – costruttori ed importatori dovrebbero aver capito che questo non è il momento ideale per aumentare i prezzi delle auto. Alcuni hanno persino investito in un miglior servizio post-vendita che sembra essere più apprezzato di qualche inutile optional passato di serie. Tagliandi e riparazioni a prezzi ragionevoli con un servizio più consono alla richiesta dell’automobilista medio saranno le carte vincenti in un periodo di transizione come questo che, purtroppo, si sta prolungando nel tempo”.