Autostrade: dal 1° gennaio pedaggi aumentati in tutta Italia
Dal 1° gennaio 2015 aumenti medi dell’1,32% per le autostrade italiane. L’adeguamento dei pedaggi è stato stabilito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’obiettivo di calmierizzare gli incrementi delle tariffe entro l’1,5%.
Per gli automobilisti è arrivata una nuova tornata di rincari dei pedaggi autostradali. Il Ministero dei Trasporti ha aumentato, infatti, dal 1° gennaio 2015 le tariffe con adeguamenti pari in media, per l’intera rete, all’1,32% di quelle attuali, mentre solo per alcune autostrade si arriverà a pagare massimo l’1,5% in più.
Viene quindi scongiurato il rischio di un aumento del 9% per i pedaggi sulle autostrade A24 e A25 che attraversano l’Abruzzo; una richiesta che era stata avanzata dalla Società Strada dei Parchi Spa e che aveva creato non poco disappunto, visto l’aumento ben superiore rispetto al tetto indicato, e che ora si ferma all’1,5%, adeguandosi a tutte le altre autostrade italiane.
“Il Ministero delle Infrastrutture insieme a quello dell’Economia e delle Finanze – ha dichiarato il ministro Maurizio Lupi – in attuazione di quanto previsto nei vigenti atti convenzionali stipulati da Anas ora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le Società Concessionarie di Autostrade, nonché dalla attuale normativa, hanno maturato specifici adeguamenti dei pedaggi autostradali, da determinarsi in applicazione delle formule tariffarie previste negli atti convenzionali approvati e vigenti“.
“I due Ministeri – ha continuato Lupi – hanno ritenuto obiettivo prioritario di interesse pubblico l’adozione di ogni misura idonea a consentire il superamento dell’attuale negativa congiuntura economico-finanziaria e hanno considerato la calmierizzazione degli adeguamenti tariffari per l’anno 2015 entro l’1,5% una misura necessaria al conseguimento di tale obiettivo. Tale misura, peraltro, per non ostacolare il completamento degli investimenti previsti, deve necessariamente inserirsi nel contesto dei rapporti di concessione così come oggi sottoscritti e vincolanti per le parti“.
Occorre precisare, però, che l’aumento va ad aggiungersi a quel +3,9% concesso a ciascuna società concessionaria autostradale nel 2014 e tanto criticato lo scorso anno dalle associazioni Adusbef e Federconsumatori. Elio Lannuti (Presidente Adusbef) e Rosario Trefiletti (Presidente Federconsumatori), infatti, citando le parole di Maurizio Lupi nel Consiglio dei Ministri di un anno fa (“L’incremento si è fermato a una media del 3,9%, mentre quello richiesto dalle concessionarie era pari al 4,8%. La riduzione deriva dall’esigenza di attenuare l’impatto degli incrementi tariffari sull’utenza in un periodo di crisi economica. Il risparmio per l’utenza è quantificabile in circa 50 milioni di euro annui“) avevano dichiarato che si trattava di “un vero e proprio gioco delle tre carte quello di concedere aumenti superiori all’inflazione, spacciandoli per un risparmio di 50 milioni di euro. Le società a cui è affidata la gestione dei tratti autostradali sono galline dalle uova d’oro che dirigono monopoli naturali e non possono continuare ad addossare, con la complicità dei governi, i futuri investimenti su utenti e piccole e medie imprese, privatizzando gli utili e socializzando le perdite“.
In ogni caso, ecco di quanto aumenteranno i pedaggi delle diverse tratte italiane: Asti-Cuneo 0,00%; ATIVA 1,50%; Autostrade per l’Italia 1,46%; Autostrada del Brennero 0,00%; Autovie Venete 1,50%; Brescia-Padova 1,50%; Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%; CAV 1,50%; Centro Padane 0,00%; Autocamionale della Cisa 1,50%; Autostrada dei Fiori 1,50%; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,50%; Tangenziale di Napoli 1,50%; RAV 1,50%; SALT 1,50%; SAT 1,50%; Autostrade Meridionali (SAM) 0,00%; SATAP Tronco A4 1,50%; SATAP Tronco A21 1,50%; SAV 1,50%; SITAF 1,50%; Torino – Savona 1,50%; Strada dei Parchi 1,50%.
Atlantia, invece, la società del Gruppo Benetton che gestisce il tratto italiano del Traforo del Monte Bianco, ha comunicato che in base ad accordi bilaterali Italia-Francia il tunnel applicherà un aumento pari al 2,59%, relativo per lo 0,19% alla componente inflattiva (media fra Italia e Francia) e per il 2,4% alle maggiorazioni tariffarie.