Entro il 2020 invasione di auto a metano sulle strade europee
Secondo l’organizzazione europea degli operatori di settore (NGVA), il mercato dei veicoli alimentati a gas potrebbe decuplicare entro il 2020, fino ad arrivare a 12 milioni. A beneficiare di più di questa crescita saranno Fiat e Volkswagen. I motivi? Bassi consumi, costi ridottissimi e la possibilità di accedere a centri urbani “anti-inquinamento”.
La crescita della rete di distributori, il basso costo del carburante e le sempre più stringenti leggi antinquinamento approvate dai Paesi europei porteranno il mercato delle auto alimentate a gas naturale a decuplicare nel 2020. È questo l’esito di una ricerca condotta a livello continentale dalla NGVA (Natural & Bio Gas Vehicle Association), che riunisce le aziende attive nel comparto del metano.
“Più dell’elettrico sarà il metano a crescere fino al 2020, il più green e il più economico dei carburanti sul mercato – afferma Matthias Maedge, segretario della NGVA – Le previsioni sono di un parco macchine europeo mosso da motori a metano o gas naturale (CNG, compressed natural gas, per gli anglosassoni) che crescerà dagli attuali 1,2 milioni di veicoli ai 10-12 milioni”.
Questo formidabile sviluppo dipenderà esclusivamente da una “convenienza assolutamente verde”: rispetto a benzina e gasolio, il metano offre infatti un costo chilometrico molto inferiore a quello del carburante. Oltre a ciò, le auto a metano hanno emissioni meno inquinanti rispetto alle rivali diesel e benzina; senza contare che lo stesso metano può essere miscelato con i biogas.
Ad oggi, le vendite dei veicoli a metano in Europa non raggiungono quelle delle “consorelle” a benzina (66.952 nei primi nove mesi dell’anno), ma comunque sono in crescita del 7%. Un dato che dà forza alla previsione dell’associazione NGVA anche grazie alla recente tendenza delle case automobilistiche ad allargare la gamma dei modelli a metano.
Attualmente la casa leader nelle vendite di auto “green” è la FIAT, che da gennaio a settembre ha totalizzato 33.197 unità a metano con Panda (16.278) e Punto (8.591), e occupa altre posizioni chiave con la 500 L (quarta con 5.132), Lancia Ypsilon (sesta con 4.963) e Fiorino/Qubo (ottavo con 2.491). Fiat parte da una posizione di vantaggio: è stato uno dei marchi a credere di più nel metano ed è leader di un mercato come l’Italia, in testa per parco circolante di vetture a gas (880 mila a giugno di quest’anno, secondo la NGVA).
Subito dietro la FIAT, ci sono i costruttori tedeschi del gruppo Volkswagen che hanno capito l’aria che tira e hanno deciso di potenziare la propria offerta in materia. VW ha recentemente ampliato la gamma a metano col lancio della Golf TGI, della Up, della Touran e della Passat, per non parlare dei modelli di marchi collegati al gruppo come la Seat Mii, la Audi A3 e le Skoda Octavia e Citigo. In questo modo ha raggiunto la seconda posizione delle vendite sul mercato con 16.755 vetture. A Fiat e Volkswagen, si è aggiunta anche Mercedes che offre nella gamma la Classe B e la Classe E a metano.
In considerazione anche delle crescenti contestazioni nei confronti dei veicoli diesel, altamente inquinanti, sarà effettivamente inevitabile che l’opzione metano guadagni sempre più forza, soprattutto per la sua rapida fattibilità: i veicoli sono, infatti, subito disponibili e la loro gamma può essere facilmente ampliata. Anche se resta il problema della scarsità delle stazioni di rifornimento, la cui realizzazione richiede un certo tempo per le competenze coinvolte e i diversi requisiti di sicurezza che tali aree devono avere rispetto a quelle per la benzina e il gasolio.
E’ vero che l’Italia, il primo paese europeo in cui le auto e i furgoni a metano sono più numerosi (in Germania sono 95.708, in Svezia 43.796), ha il maggior numero di distributori di metano (1.035 in funzione e 211 in via di apertura, secondo Metanauto, contro i 918 della Germania). Però, sotto il profilo della distribuzione geografica, le stazioni sono concentrate in gran parte al nord, in particolare in Emilia Romagna, mentre nelle altre regioni sono oggettivamente carenti. E’ prevedibile, comunque, che con l’aumentare delle vendite di auto a metano (grazie agli incentivi statali) venga anche ampliata la rete dei distributori.