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Innovazione e tecnologia in primo piano al Motorshow di Bologna. All’Innovaction day hanno partecipato imprese, centri di ricerca, università, incubatori di startup e Fablab, i laboratori di fabbricazione digitale dell’innovazione rivolti alle buone idee da mettere in pratica.
Per far crescere i distretti automotive italiani bisogna promuovere l’innovazione e generare nuove soluzioni e progetti d’impresa in un settore, come quello dell’auto e della mobilità sostenibile, ad alto contenuto tecnologico.
Questo è quanto è emerso alla 39ª edizione del Motorshow di Bologna, conclusasi la scorsa settimana, ed è quanto è stato presentato al Padiglione 25 di BolognaFiere chiamato Innovaction Village nel quale si sono confrontati rappresentanti delle Università, delle imprese e degli incubatori per riaffermare lo stretto rapporto tra innovazione e mondo dell’auto, da sempre laboratorio di sperimentazioni per nuove soluzioni tecnologiche e generatore di progetti imprenditoriali.
Di particolare interesse è stato il dibattito dal titolo “Dai centri di ricerca alle startup: le idee diventano impresa”, in cui sono intervenuti docenti universitari, manager e professionisti per confrontarsi sulla centralità del “fare rete” tra accademia, istituti di ricerca, imprese e laboratori per una reale promozione dell’innovazione. “Quando l’anno scorso si decise di riprendere in mano il Motorshow – ha detto nel suo saluto di benvenuto Loris Casadei, project manager del Salone – siamo andati ad esplorare il territorio trovando numerosissimi esempi di eccellenza e di collaborazioni tra aziende, università e centri di ricerca, che hanno dato vita a nuovi progetti imprenditoriali sotto forma di startup e spin off ad alto tasso di innovazione. Si pensi che nel 2014 le startup innovative sono cresciute in Italia del 120%. Alcune aziende, anche piccole, grazie all’innovazione hanno trovato il loro mercato, fino a diventare fornitori della Nasa o della Porsche”.
Sono intervenuti all’evento bolognese Angelo Oreste Andrisano, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Dario Braga, pro-rettore alla ricerca dell’Università di Bologna Alma Mater, Alessandra Bonoli, promotrice integrated research team Alma Low Carbon (gruppo trasversale di ricerca all’interno dell’Alma Mater che studia un futuro a basso impatto), Massimo Temporelli, fondatore di The Fablab: Make in Milan, Tim O’Connell, accelerator director H-farm.
“Nel nostro Paese abbiamo bisogno non solo di competenza e know-how di alto livello, ma soprattutto di mettere a sistema e far dialogare tra loro le diverse anime dell’innovazione di successo: la ricerca, l’impresa, la formazione – ha dichiarato Andrisano – Senza dimenticarci dei giovani, veri creatori di nuovi progetti d’impresa e linfa vitale del settore automotive. Non dobbiamo mai smettere di sensibilizzarli sul tema della ricerca nei prodotti e nei processi, e di investire sul territorio per far sì che essi decidano di rimanere in Italia e di credere nel futuro del Paese”.
“E’ stata una sfida – ha sottolineato Braga – aver raccordato i ricercatori alle realtà imprenditoriali spesso distanti pochi chilometri ma che fanno fatica ad innovare. Dobbiamo continuare a costruire ponti ancora più solidi tra chi si occupa di innovazione e chi realizza motori”.
Hanno portato la loro testimonianza all’Innovaction Day anche alcuni dei centri di formazione e startup presenti all’interno del padiglione Innovaction, tra cui Riparautonline.com, portale che consente di confrontare diversi preventivi per la manutenzione della propria auto o moto; Newco Veicoli app, che permette di tenere sotto controllo le scadenze, le spese e lo stato del proprio veicolo; Accademia italiana DJ impegnata per un’innovativa formazione musicale di alto livello; T-Union associazione di startup innovative che operano nel settore dei videogiochi.
Tra le iniziative che si sono svolte all’interno del Padiglione 25, anche la prima edizione di Hackathon: LapTimeClub.zip, organizzato da Magneti Marelli in collaborazione con The FabLab di Milano: una sfida lunga otto ore tra quattro team composti da quattro studenti universitari (appartenenti agli atenei di Bologna, Brescia, Milano e Torino), che hanno realizzato il prototipo di una soluzione tecnologica in ambito automotive-motorsport attraverso l’uso di software di progettazione, Autocad, stampanti 3D e lasercutter.