Aci: più norme e controlli sulle auto “storiche”

Secondo l’Aci, si sta verificando negli ultimi anni un aumento sproporzionato di vetture d’interesse storico per evadere l’assicurazione. Ma solo 800 mila su 4 milioni lo sono veramente, le altre sono solo automobili “vecchie”.

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E’ necessario stringere le norme per le iscrizioni al registro delle auto storiche perché solo 800 mila su 4 milioni lo sono realmente; gli altri 3,2 milioni sono solo auto vecchie che girano quotidianamente, inquinando ed evadendo l’Erario, mentre invece sarebbero solo da rottamare” così ha dichiarato in questi giorni il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, in un’audizione sui tributi dell’auto davanti alla Commissione Finanze della Camera sul Ddl Capezzone di riforma delle tasse automobilistiche.

Secondo Sticchi Damiani, infatti, le iscrizioni al registro delle auto storiche stanno vivendo in questi ultimi mesi un “aumento sproporzionato”, arrivando a oltre 130mila l’anno rispetto alle poche migliaia di qualche anno fa. In realtà, per la maggior parte si tratta di automobili che vengono utilizzate quotidianamente sulle strade: sono semplicemente vecchi modelli ormai fuori produzione che però consentono di usufruire di costi di esercizio bassissimi grazie alle agevolazioni fiscali e assicurative.

Per essere definita “storica”, infatti, un auto deve avere almeno 20 anni di vita ed in questo caso può godere di notevoli sconti su bollo e Rc Auto, diventando di conseguenza per i legittimi proprietari “un vero affare”. Proprietari che però non considerano affatto l’alto livello di inquinamento che i loro “vecchi” veicoli producono giornalmente e allo stesso tempo la notevole perdita di gettito per l’Erario, che secondo Sticchi Damiani è valutabile in circa 400 milioni l’anno.

Una cifra elevatissima per le nostre casse già pericolosamente in crisi. Una soluzione a questo problema, sempre secondo l’Aci, potrebbe essere innanzitutto l’introduzione di nuovi incentivi per la rottamazione di queste auto. 

Inoltre, dato che attualmente si calcolano tra i 3 e i 4 milioni di veicoli circolanti sprovvisti di copertura assicurativa, che generano premi annui non corrisposti alle assicurazioni tra l’1,5 e i 2 miliardi di euro, equivalenti appunto a circa 400 milioni di euro di evasione, sarebbe opportuno per fronteggiare tale fenomeno affidare al Pra un controllo preventivo sulla copertura assicurativa di tutti i veicoli per i quali viene richiesta la registrazione: si tratterebbe di 9 milioni di veicoli l’anno tra nuovi e usati che non potrebbero essere registrati senza assicurazione.


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