Veicoli pesanti, l’UE vuole ridurre le emissioni di CO2

L’obiettivo rientra nelle strategie della Commissione volte  a promuovere azioni sostenibili per la mitigazione del Climate Change.

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La Commissione UE ha adottato il 21 maggio una nuova strategia che prevede la riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) per i cosiddetti mezzi pesanti: camion e autobus.

Se è pur vero, infatti, che il trasporto pubblico sia da preferire all’utilizzo massiccio di mezzi privati, occorre tener presente che anche gli autobus tradizionali sono responsabili di considerevoli quote di emissione di gas serra e particolato atmosferico, senza contare le quantità direttamente conseguenti al trasporto di merci su strada (attività per la quale il nostro Paese è tradizionalmente noto).

La strategia s’è resa necessaria dal momento che ai mezzi pesanti sono imputate circa 1/4 delle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto su strada nell’Unione europea ed il 5% delle emissioni climalteranti in totale. Purtroppo gli studi messi in campo dalla Commissione hanno dimostrato che tra il 1990 e il 2010 le emissioni prodotte dai mezzi pesanti sono aumentate del 36% e secondo proiezioni basate su uno scenario di riferimento a politiche invariate, nel periodo 2030-2050 le emissioni totali dei veicoli pesanti nell’UE resterebbero analoghe ai livelli attuali, ovvero superiori di circa il 35% rispetto a quelle del 1990. Tale prospettiva non è assolutamente compatibile con l’obiettivo di ridurre entro il 2050 le emissioni di gas serra prodotte dai trasporti di circa il 60% rispetto ai livelli del 1990, come sottolineato nel “Libro bianco sui trasporti 2011” della Commissione e nella “Tabella di marcia verso un’economia a basse emissioni di carbonio nel 2050”.

Connie Hedegaard, Commissaria per l’azione per il clima, ha dichiarato: “Avviamo oggi una nuova fase della riduzione delle emissioni dei trasporti su strada. Abbiamo iniziato col creare norme per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, e ora possiamo vederne i risultati: le emissioni si sono ridotte, l’inquinamento atmosferico nelle città è in diminuzione e i consumatori dispongono di veicoli più innovativi e a più basso consumo. Per questo ci concentriamo ora su camion e autobus. La strategia adottata oggi definisce nuove misure che, a termine, consentiranno di ridurre le emissioni di CO2 di questi veicoli, comporteranno un risparmio per gli operatori del settore e renderanno l’UE meno dipendente dalle importazioni di petrolio.”

La strategia indicata dalla Commissione si concentra su azioni a breve termine in materia di certificazione, comunicazione e controllo delle emissioni dei veicoli pesanti. Si tratta solo di un primo passo essenziale per la riduzione delle emissioni: ad oggi, infatti, è difficile paragonare tra loro i mezzi pesanti a causa soprattutto della grande varietà dei modelli e delle dimensioni dei veicoli disponibili, che sono altamente adattati alle esigenze del mercato e prodotti in quantità molto minori rispetto ai veicoli leggeri.

Pertanto, per ovviare al gap e misurare le emissioni di CO2 dei nuovi veicoli la Commissione ha sviluppato uno strumento di simulazione, il software VECTO, grazie al quale presenterà proposte legislative che, a partire dall’anno prossimo, prescriveranno la certificazione, la comunicazione e il controllo delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi. Ciò contribuirà a un mercato più trasparente e competitivo e all’adozione di tecnologie più efficienti in termini energetici.

Una volta che tale normativa sarà in vigore, la Commissione potrà considerare ulteriori misure per ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti. La più probabile è la fissazione di limiti vincolanti per le emissioni medie di CO2 di veicoli pesanti di nuova immatricolazione, come è già stato fatto per i veicoli leggeri. 

Non sono taciute altre auspicabili opzioni, prima fra tutte, lo sviluppo di un’infrastruttura moderna che faciliti l’uso di combustibili alternativi per i mezzi pesanti, ma anche tariffazione più intelligente per l’uso dell’infrastruttura, un efficace e coerente ricorso alla tassazione degli autoveicoli da parte degli Stati membri nonché altri meccanismi basati sul mercato. Sarà effettuata una valutazione d’impatto per individuare l’opzione o le opzioni più efficienti in termini di costi.

Gli studi preparatori alla strategia indicano che con le tecnologie di punta è possibile ridurre di almeno il 30% le emissioni di CO2 prodotte da mezzi pesanti nuovi.

La strategia è ora presentata al Parlamento europeo e al Consiglio, che sono invitati a sostenerla contribuendo a realizzare le azioni in essa delineate. Ci auguriamo che il nuovo Parlamento sappia cogliere la sfida, non già solo di quest’ultima strategia mirata, bensì verso l’obiettivo ben più ampio della mobilità sostenibile di merci e di persone.

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