Addio a bollo auto e tassa sul passaggio di proprietà? In arrivo proposta di legge
Via il bollo e la tassa sul passaggio di proprietà per chi acquista un’auto nuova ed aumento della deducibilità per le auto aziendali: queste le proposte del presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, per rilanciare il settore in crisi.
Stop al pagamento del bollo auto e dell’imposta provinciale di trascrizione per le nuove immatricolazioni e aumento della deducibilità per le auto aziendali. Ecco il “pacchetto auto” proposto dal presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, per rilanciare il settore automobilistico.
Presentato durante l’evento “Missione mobilità”, organizzato i primi di aprile dall’associazione Amoer (Associazione per una Mobilità equa e responsabile), il “pacchetto auto” sarà avanzato con emendamenti oppure con una proposta di legge.
“Le misure sono immediatamente attuabili – ha sottolineato Capezzone – e in grado di rilanciare il settore dell’auto. Lo Stato però deve prendere un impegno concreto con lo stop agli aumenti di accise per il prossimo quinquennio”.
In attesa della prevista discesa delle tariffe per la RC auto, ecco nel dettaglio le misure proposte all’evento:
IL BOLLO AUTO – La prima ipotesi riguarda il bollo auto: il presidente Capezzone afferma di voler introdurre l’abolizione (o esenzione) del pagamento del bollo auto per 3 anni per chi effettua una nuova immatricolazione. In sostanza, chi compra un’auto nuova non dovrebbe pagare il bollo auto per un triennio, al termine del quale si passerebbe ad un modello di “bollo progressivo” in proporzione alle soglie di emissioni dell’auto, secondo la logica del “meno inquini meno paghi”. La copertura economica dell’esenzione bollo auto si troverebbe grazie all’incremento del gettito IVA legato alla ripresa della vendita delle auto a livelli pre-crisi e al relativo aumento delle nuove immatricolazioni che andrebbero a coprire finanziariamente i 6,4 miliardi di euro di mancato incasso.
L’IMPOSTA PROVINCIALE DI TRASCRIZIONE – L’altra proposta importante riguarda l’abolizione dell’IPT, l’imposta provinciale di trascrizione cioè la tassa sul passaggio di proprietà per chi acquista un’auto nuova, da riconoscere quando viene fatta richiesta all’ufficio provinciale dell’ACI. Una misura che comporterebbe meno oneri per i compratori e, di conseguenza, un ulteriore incentivo alla vendita. La copertura finanziaria in questo caso dovrà misurarsi con l’1,5 miliardi di euro di mancato incasso nelle casse statali.
DEDUCIBILITÀ DELLE AUTO AZIENDALI – La terza ipotesi per rilanciare il comparto automobilistico prevede un aumento della deducibilità dei costi per il settore delle auto aziendali. Attualmente le imprese si sono orientate verso gli autocarri, deducibili e detraibili al 100% e all’utilizzo delle auto private con rimborso chilometrico, determinando una riduzione del parco auto. “L’aumento della deducibilità al 40% rispetto al 20% attuale, che ha dato vita ad una notevole disparità di trattamento fiscale con il resto dei paesi europei ostacolando la ripresa del mercato, produrrebbe al contrario – ha concluso Capezzone – un rilancio delle immatricolazioni delle vetture aziendali”.