Aumenta ancora la sicurezza stradale in Europa

Per il secondo anno consecutivo diminuisce il numero di morti sulle strade e si avvicina l’obiettivo di dimezzarne la cifra complessiva nel decennio 2011-2020.

car crash

Buone notizie dall’Europa per ciò che riguarda la sicurezza stradale!
Per il secondo anno consecutivo, nel 2013 è calato il numero dei decessi sulle strade di Eurolandia e, a leggere i dati preliminari forniti in un Comunicato del 31 marzo della Commissione europea, il totale degli stessi è diminuito dell’8% rispetto al 2012 così da proseguire il trend positivo di riduzione (-9%), registrato tra il 2011 e il 2012. Si consideri che una riduzione complessiva del 17% nel periodo 2011–2013 rappresenta un totale di circa 9.000 vite umane e che, pertanto, il risultato conseguito anche nel 2013 è un altro passo verso il conseguimento dell’obiettivo strategico Ue di dimezzare i decessi da incidente stradale nel periodo 2011–2020.

Quello della sicurezza stradale, infatti, non è un problema da sottovalutare. Considerando i dati diffusi all’epoca dell’adozione del Programma europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020 da parte della Commissione appare una fotografia storica piuttosto inquietante: nel 2009, infatti, più di 35.000 persone sono morte sulle strade dell’Unione europea, cioè l’equivalente di una città di media grandezza! Secondo le stime, per ogni morto sulle strade d’Europa ci sono 4 invalidi permanenti, con danni al cervello o al midollo spinale, 10 feriti gravi e 40 feriti lievi, con costi economici per la società stimati nell’ordine di 130 miliardi di euro all’anno.

Il vicepresidente della Commissione, nonché Commissario per la mobilità e i trasporti, Siim Kallas, ha dichiarato: “La sicurezza dei trasporti è un ‘marchio’ europeo. Per questo era estremamente importante che i buoni risultati del 2012 non restassero un fatto estemporaneo. Sono quindi fiero di constatare che l’UE è assolutamente sulla buona strada per conseguire gli obiettivi di sicurezza stradale fissati per il 2020. Ma non c’è spazio per alcun compiacimento se pensiamo che ogni giorno sulle strade d’Europa perdono la vita ancora 70 persone. È necessario continuare il nostro impegno congiunto a tutti i livelli per migliorare ulteriormente la sicurezza sulle strade europee”.

Tuttavia, le statistiche che riferiscono sui singoli Paesi indicano che l’andamento del numero delle vittime da incidente stradale varia sensibilmente all’interno dei confini europei. Infatti, se la media registra 52 decessi in incidenti stradali per milione di abitanti nell’UE, vi sono, pur sempre classifiche da fare. Al top della lista dei Paesi con il minor numero di vittime della strada restano il Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca (con circa 30 decessi per milione di abitanti).
Spagna, Germania e Slovacchia hanno migliorato la propria posizione portandosi a ridosso dei Paesi tradizionalmente più virtuosi.
Anche l’Italia ha palesato un proprio percorso positivo, portando a 58 decessi per milione (che comunque è un dato sopra la media Ue) il triste dato 2001 che ci vedeva, peraltro in “buona compagnia” con altri partner europei, con ben 125 vittime per milione di abitanti.

Polonia, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Lituania e Grecia hanno sì registrato progressi, ma, siccome i loro risultati superano ancora di molto la media Europea, sono pertanto invitati ad intensificare i propri sforzi. Suscita qualche perplessità il caso della Lettonia dove lo scorso anno non si è registrato alcun miglioramento, mentre, a Malta e in Lussemburgo sono addirittura aumentati i decessi.

Un altro aspetto che desta preoccupazione degli amministratori Ue è il segmento rappresentato dagli utenti vulnerabili della strada, il numero dei pedoni uccisi diminuisce in misura minore del previsto e, per di più aumenta il numero di vittime tra i ciclisti. Vero è che la crisi economica in generale e una maggior sensibilizzazione ai problemi di mobilità sostenibile hanno indotto una larga fetta della popolazione europea ad utilizzare la bicicletta. A questo punto la sfida per gli Stati membri consisterà nell’incoraggiare ulteriormente l’utilizzo delle due ruote garantendo maggiore sicurezza.

Si ricorda che il Programma 2011-2020 sulla sicurezza stradale è un programma ambizioso che si prefigge obiettivi importanti definendo una serie di iniziative, a livello europeo e a livello nazionale, intese essenzialmente a migliorare la sicurezza del veicolo, la sicurezza delle infrastrutture e il comportamento degli utenti della strada. In esso sono indicati 7 obiettivi strategici:

Misure per migliorare la sicurezza dei veicoli
• Realizzare infrastrutture stradali più sicure
Incrementare le tecnologie intelligenti
Rafforzare l’istruzione e la formazione per gli utenti della strada
Migliorare i controlli
Fissare un obiettivo per i feriti della strada
Maggiore attenzione ai motociclisti

Il programma di lavoro è dunque fitto e, a parer nostro, non poco conflittuale con strategie parallele che vedono nel rilancio del settore automotive una direzione per superare la crisi economica (tanto più che già si pagano i costi ambientali e sociali di politiche di mobilità miopi ed impattanti così come di crescenti consumi energetici a partire da fonti fossili non rinnovabili con proiezioni apocalittiche al 2050).
 
Intanto, il prossimo 9 maggio, ad Atene, in collaborazione con la presidenza greca dell’UE, la Commissione europea, organizzerà, la Giornata europea della sicurezza stradale. La Conferenza, sarà incentrata sul tema: “Infrastrutture sicure e intelligenti” e riunirà esperti in materia di sicurezza stradale, le parti interessate e i responsabili politici e offrirà ai partecipanti la possibilità di condividere le loro conoscenze e discutere di come continuare a migliorare la sicurezza stradale in Europa.
Il programma comprende due tavole rotonde sulle sfide per l’infrastruttura e le relative soluzioni tecnologiche. Sarà inoltre possibile visitare stand informativi dove le principali organizzazioni europee per la sicurezza stradale presenteranno le loro attività.

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