Progetto H2POWER e ricerca su idrogeno in Umbria

Il Ministero dell’Ambiente dedica il mese di marzo al progetto LIFE+ H2POWER “Idrogeno ad uso carburante”, sviluppato dal Comune di Perugia in partnership con Egenera S.r.l., Umbria Mobilità S.p.A., Tamat ONG e I&TC Group.

idrogeno bus-Life-H2power

Nasce in Umbria il primo veicolo dimostratore per il trasporto pubblico alimentato con una miscela di idrogeno e metano, come valida alternativa ai combustibili tradizionali.

Ecco il progetto H2POWER premiato dal Ministero dell’Ambiente come progetto LIFE+ del mese di marzo e realizzato dal Comune di Perugia e i suoi partner tecnici: Egenera, I&TC, Tamat e Umbria Mobilità.

La sperimentazione H2POWER, avviata a settembre 2010 e conclusa ufficialmente il 31 ottobre scorso, è frutto di un progetto europeo Life plus e rappresenta una sperimentazione unica nel suo genere in Italia (per maggiori info). 

I risultati ci dicono come le prospettive aperte da questa ricerca siano di grande valore scientifico, sociale ed economico. Totalmente pensato e realizzato nel nostro territorio, H2POWER avrà certamente un riverbero sia a livello nazionale che internazionale. Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea (Environment Life Programme) attraverso il programma Life Plus 2007-2013, nato per aiutare enti e aziende che intendono investire nella sostenibilità ambientale” ha affermato Raffaele Confidati, presidente di Egenera e partner tecnico di H2POWER.

E’ stato un felice esempio di come politica e innovazione possano andare a braccetto: compito della prima dovrebbe essere, infatti, di immaginare scenari futuri innovativi e mettere la ricerca in condizione di poter lavorare in questa direzione” ha dichiarato l’assessore alla Mobilità del Comune di Perugia, Roberto Ciccone.

Elemento principale del progetto è quello di non far rimanere la ricerca fine a sé stessa, ma applicarla al caso pratico e creare le condizioni per una ricaduta reale a livello economico, ambientale e produttivo. H2POWER, infatti, contribuisce all’abbattimento degli agenti inquinanti attraverso l’indipendenza dal petrolio grazie all’utilizzo dell’idrogeno (dal momento che questo può essere creato “in casa” dall’elettrolisi dell’acqua) e consente un forte risparmio dei consumi (circa 30% in peso e 7% in volume rispetto al metano). 

Di rilevante importanza è stata la collaborazione con il Dipartimento di ingegneria Meccanica, diretto dal prof. Carlo Nazzareno Grimaldi, al fine di sperimentare e testare il motore modificato per l’alimentazione ad idro-metano. Dopo aver scelto il veicolo a metano, infatti, si è proceduto ad acquistare un motore identico a quello che il veicolo montava e, una volta portato a banco, è stata avviata la prima sperimentazione e le relative modifiche necessarie al funzionamento a idrogeno. Tali modifiche sono state riportate nel motore montato sul bus per iniziare le prove su strada, eseguite sul percorso urbano di Perugia, simulando la presenza a bordo di passeggeri e ponendo delle zavorre sul veicolo” ha commentato Renato Burri, coordinatore scientifico H2POWER.

La partecipazione di Tamat Ong e I&TC ha, infine, sottolineato un altro aspetto rilevante del progetto: quello della promozione e della sensibilizzazione verso i cittadini, i giovani e gli stakeholders. Durante i tre anni dell’H2POWER sono state, infatti, realizzate numerose attività volte a questo scopo: incontri con le scuole e le università, campagne di sensibilizzazione realizzate in collaborazione con gli istituti tecnici del territorio, workshop e conferenze stampa.


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