Auto ibrida: un progetto dalla Middle Tennessee University

La ricerca statunitense assicura prezzi di acquisto più bassi degli attuali, minori costi di produzione  e risparmio fino al 50% in termini di emissioni.

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Arriva dagli Stati Uniti l’idea, lo studio, l’input per la realizzazione di auto ibride, ovvero veicoli con una normalissima alimentazione a combustione, benzina o gasolio, ma con un motore a propulsione elettrica, e, ciò che più conta, con un risparmio in termini di consumi ed emissioni pari al 50% e a un prezzo più largamente fruibile da parte del consumatore.

La ricerca è stata divulgata da Charles Perry, professore responsabile del progetto emanazione della Middle Tennessee State University.

Lo studio non è di secondaria importanza, poiché permetterà, dopo aver effettuato tutte le verifiche del caso, di ottenere con soli 3.000 dollari un prodotto funzionante e perfettamente in linea con i principi di ecologia, salvaguardia dell’ambiente, tutela della salute umana per il futuro.

La grande novità della ricerca dell’università statunitense, e la sua forza rivoluzionaria, sta nel presentare un progetto a costo relativamente alto, con tutti i criteri in regola per soddisfare la produzione di un’auto ibrida fedele ai principi di sostenibilità, e con la possibilità di avvicinarsi a un potenziale futuro mercato con prezzi accessibili e soprattutto a confronto di quanto finora presente nelle vetrine delle case automobilistiche..

Il mercato delle auto ibride, con motore a combustione e propulsore elettrico, presenta infatti oggi un’offerta assai più dispendiosa. Basti pensare che il prodotto più vantaggioso dal punto di vista economico, presente al momento sul mercato, prevede una spesa di 15.000 euro.

E’ chiaro che il progetto della Tennessee University potrebbe essere una base dalla quale partire e non un prodotto finito tout court, almeno per quanto riguarda il mercato europeo, che nel settore ha imposto standard non compatibili con una diffusione in larga scala di un’eventuale auto con le caratteristiche del prodotto statunitense. L’omologazione sulla piazza europea, dunque non è affatto scontata.

Rimangono anche da effettuare altre verifiche, di tipo squisitamente tecnico, vale a dire il comportamento e la tenuta di strada.

Ma vediamo le caratteristiche del progetto oltreoceano: l’auto è dotata di mozzi nei quali sono montate le batterie alimentate a ioni di litio fosfato nel bagagliaio. Ed ecco un limite, la riduzione dello spazio disponibile in questo vano.

Il funzionamento tecnico: il movimento di spinta elettrica, che passa attraverso i mozzi, offre un supporto notevole alla propulsione principale, trasformando l’auto in un mezzo a trazione integrale.

Come detto non si tratta di un prodotto finito, specie per i parametri della UE, ma sicuramente di un progetto cui attingere nel prossimo futuro per la creazione di una vettura elettrica più competitiva, a livello di costi, di quanto già esistente sul mercato.

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