IN CALO DEL 3,7% LE EMISSIONI DI CO2 DELLE NUOVE AUTO
Vicini al vincolo fissato dalla normativa di settore per il 2015
Ai sensi del Protocollo di Kyoto alla Convenzione ONU sul clima, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre, tra il 2008 e il 2012, le proprie emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai livelli del 1990. Questo rappresenta un primo passo verso l’obiettivo europeo di limitare il riscaldamento del pianeta causato dall’uomo a non più di 2 °C. L’anidride carbonica (CO2) è il principale gas serra e le emissioni di CO2 sono direttamente legate all’uso dei combustibili fossili.
Bruciare nel motore del proprio veicolo un chilo di benzina o di gasolio causa l’emissione di circa 3,15 Kg di CO2 e circa un quinto delle emissioni totali di anidride carbonica (CO2) dell’Unione Europea è prodotto dal traffico veicolare.
Il problema non sembra di facile soluzione dato il massiccio incremento del numero di veicoli in circolazione e delle emissioni di CO2 del trasporto stradale, che sono aumentate del 29% tra il 1990 e il 2007, a causa del crescente numero di veicoli in circolazione e delle più lunghe distanze percorse.
Una buona notizia, però, arriva dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Environment Agency, EEA), che ha da poco pubblicato i dati provvisori sulle emissioni medie di anidride carbonica delle nuove auto vendute nell’Unione Europea nel 2010. Le nuove automobili che circolano sulle strade europee sono leggermente meno inquinanti, infatti le stime registrano un calo del 3,7% rispetto al 2009, rappresentando il secondo calo più significativo dal 2000, anno in cui l’Agenzia ha iniziato il monitoraggio.
Nello specifico il valore medio del 2010 si attesta a 140 gr di CO2 per Km, (5,4 grammi meno del 2009) un dato non lontano dall’obiettivo fissato dalla normativa europea di settore che impone per il 2015 un valore di emissioni pari a 130 gr di CO2 per km.
“Questi dati dimostrano ancora una volta che fissare obiettivi porta a risultati e stimola l’industria automobilistica ad introdurre nel mercato veicoli più ecologici. Queste innovazioni assicurano anche che l’industria automobilistica europea resti competitiva nel mercato globale in evoluzione.” – ha dichiarato la Commissaria Europea per il Clima, Connie Hedegaard, convinta che sia stata proprio l’introduzione del vincolo a favorire il calo delle emissioni.
I dati trasmessi dagli Stati membri al momento sono considerati provvisori fino alla conferma da parte della Commissione Europea, prevista per il 31 ottobre 2011, a seguito di un periodo di controllo di tre mesi, durante il quale i costruttori potranno notificare alla Commissione eventuali errori nei dati.
La riduzione media delle emissioni, secondo il rapporto, potrebbe essere dovuto in parte all’aumento del numero di veicoli diesel sul totale del parco circolante di nuova immatricolazione e alla migliore efficienza delle auto con questa motorizzazione rispetto a quelle a benzina. Nel 2010 le automobili alimentate a diesel rappresentano il 51,3% del parco auto, contro il 45,1% del 2009. La media di emissioni di CO2 dei veicoli sono diminuite di quasi 6 gCO2/km per il diesel e 5 gCO2/km per la benzina rispetto al 2009 e la differenza tra emissioni medie di CO2 delle motorizzazioni diesel e quelle benzina si è sensibilmente ridotto in un decennio, passando da 17 a 3.3 gr di CO2 per km).
Aumenta, infine, la presenza dei veicoli a carburante “alternativo” (AFV), le cui le emissioni si attestano mediamente a 125 gr di CO2 per Kilometro. L’anno scorso sono stati immatricolati in Europa circa 13.000 mezzi a motori flex-fuel, in grado di utilizzare anche biocarburanti, e 700 a trazione elettrica. In particolare, le auto totalmente elettriche non producono emissioni, quelle alimentate a Gpl e a metano hanno il più basso livello di emissioni di CO2 (125,2 gr di CO2/km per il Gpl e 122,7 gr di CO2/km per il metano).
Dal 2009 la diminuzione delle emissioni di CO2 delle nuove automobili è maggiore nella UE-12 rispetto all’UE-15 (6.0 g CO2/km nell’UE-12 e 5,3 g CO2/km in EU-15). Nel 2010 le auto immatricolate nell’UE-15 hanno emesso in media 7,9 g CO2/km in meno rispetto alla UE-12. La maggiore diffusione dei veicoli a benzina nella UE-12 può in parte spiegare le emissioni medie di CO2 più elevate, ma ancora non è chiaro se questo fenomeno può essere attribuito ad un cambiamento permanente del comportamento dei cittadini nel EU-15 o se è uno degli effetti della crisi finanziaria ed economica.
Rispetto al 2009, il numero di veicoli con emissioni inferiori a 100 g CO2/km è aumentato, così come quelle che emettono tra 101 e 120 gCO2/km, pari al 29,7% del totale delle immatricolazioni. Il numero di veicoli immatricolati nel 2010 con emissioni inferiori a 140 g CO2/km rappresenta il 61,6% delle immatricolazioni ed è un segmento che nel 2010 è aumentato di oltre 700.000 unità.
Danimarca e Portogallo sono i paesi europei con la media di emissioni di CO2 più bassa, inferiore a 130 gCO2/km. Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi e Svezia hanno registrato la più grande riduzione annuale di emissioni relative di CO2, circa l’8% in meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia gli Stati membri con più immatricolazioni – Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia – sono i principali paesi che trainano la riduzione di emissioni di CO2 del totale dell’UE-27. Tra loro, Francia e Italia hanno la media più bassa ed è in parte dovuto al parco auto ridotto, alla percentuale più alta di veicoli diesel (in Francia, i veicoli diesel rappresentano circa il 70% delle nuove immatricolazioni) e all’alta presenza di AFV (l’Italia ha la più alta percentuale di veicoli a GPL in Europa).
Nel 2010 il peso delle autovetture è notevolmente aumentato dopo aver subito un netto calo nel 2009 ed è tornato sui livelli osservati negli anni precedenti la crisi economica.
Nello specifico il peso medio delle nuove auto immatricolate nel 2010 nella UE-27 è aumentato di 28 kg rispetto all’anno precedente, ma è ancora di 8 kg inferiore alla media registrata nel 2008.
La cilindrata media delle auto nuove a diesel nel 2010 è diminuito di 25 cm3 (1,4%) mentre quella dei veicoli alimentati a benzina è rimasto costante. La differenza di cilindrata tra diesel e benzina è diminuito di circa 352 cm3 mentre 10 anni fa era di 421 cm3. Aumenta, invece, la cilindrata per gli AFV rispetto al 2009.
Dai dati presentati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente emerge un quadro piuttosto positivo: finalmente le nuove auto europee inquinano meno e l’obiettivo di 130 gr di CO2 per km fissato dalla normativa europea per il 2015 sembra a portata di mano; ciononostante, dovranno essere compiuti ulteriori sforzi se si vuole raggiungere il ben più ambizioso obiettivo del 2020 che fissa il target a 95 gr di CO2 per km
METODOLOGIA USATA PER IL MONITORAGGIO
Ai sensi dell’Articolo 8 del Regolamento 443/2009, ogni anno gli Stati membri registrano e trasmettono alla Commissione Europea le informazioni relative a ogni autovettura nuova immatricolata nel loro territorio. In particolare, sono necessari i seguenti dati:
• nome del produttore;
• tipo, variante, versione e nome commerciale;
• emissioni specifiche di CO2;
• peso;
• passo e carreggiata.
oltre a ulteriori informazioni, come il tipo di carburante, il tipo di carburante e la cilindrata.
I dati trasmessi dagli Stati membri sono considerati provvisori fino alla conferma da parte Commissione il 31 ottobre 2011, a seguito di un controllo tre mesi, durante il quale le case automobilistiche potranno notificare alla Commissione eventuali errori nei dati.
Tutti gli Stati membri hanno presentato i dati entro sei settimane dopo la scadenza, fissata per il 28 febbraio. Erano previsti tali ritardi, in quanto questo anno è stato utilizzato un nuovo formato di report, ma la Commissione si aspetta che per il prossimo anno la scadenza del 28 febbraio sarà rispettata da tutti gli Stati membri.
I dati presentati sono stati sottoposti a numerosi controlli di qualità (automatica e manuale) al fine di valutarne l’accuratezza e la qualità. I dati dal 2001 al 2009 sono stati raccolti attraverso il monitoraggio disciplinato dalla Decisione 1753/2000/CE, poi abrogata dal Regolamento 443/2009. Questi dati non comprendono tutti gli Stati membri a tutti gli anni, inoltre, a causa dei cambiamenti di metodologia di monitoraggio e dei miglioramenti apportati, si possono verificare delle interruzioni di tendenza.Notevoli sforzi sono stati compiuti negli ultimi 10 anni allo scopo di migliorare la qualità del monitoraggio e una collaborazione più stretta con gli Stati membri garantiranno un miglioramento della qualità dei dati.
I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA
UE-27 comprende Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
UE-15 comprende Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito EU-12 comprende Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria e Romania