A MAGGIO TORNA IL SEGNO MENO
Necessaria un’iniziativa di Governo per la riduzione del carico fiscale
Ci avevamo sperato!
La boccata d’aria di aprile purtroppo non è durata a lungo e il mese di maggio ha registrato il consueto calo a cui siamo abituati ormai da mesi.
L’Europa dei 27 + EFTA ha registrato -5,9%, con 7 Paesi a segno positivo ed altri 8 che perdono meno di quanto cali la media Europea Notevole performance per la Gran Bretagna con +11% e per la Spagna, che cede solo il 2,6%. Nei primi 5 mesi l’EU27+Efta registra un calo del 6,8% con 5.261.272 auto vendute. Nella sola Europa dei 27 si tratta del maggio più basso degli ultimi 20 anni. Con le 136.129 auto immatricolate in maggio il mercato auto italiano registra il suo 36° calo consecutivo e perde, secondo le stime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’8% rispetto alle 147.942 unità di un anno fa.
“Nel suo contributo al risultato Europeo, il calo dell’Italia è ancora molto pesante – afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – Il nostro sistema automotive ha bisogno di azioni capaci di rilanciare i consumi attraverso la riduzione del peso fiscale su famiglie ed imprese. Quanto predisposto dal Governo negli ultimi giorni sembra aprire prospettive più favorevoli per l’occupazione dei giovani e del lavoro più in generale, tuttavia resta non risolto il probabile aumento dell’IVA che, se applicato, potrebbe peggiorare la propensione generale verso i consumi”.
Germania
Dopo un lieve aumento dei mesi scorsi, il mercato tedesco torna a scendere per la quarta volta a maggio, chiudendo in calo del 9,9%, con 261.316 immatricolazioni di autovetture.
Pesano ancora molto le preoccupazioni legate alla crisi dei debiti nell’Eurozona, poiché, nonostante la miglior crescita di salari degli ultimi 20 anni, le maggiori entrate dei cittadini vengono destinate al risparmio, fotografando una Germania ancora in cerca di stabilità.
Gran Bretagna
Registrando la 15a crescita consecutiva, la Gran Bretagna archivia a maggio un incremento dell’11% e un’aggiuntività di quasi 18.000 unità sul maggio 2012, chiudendo con 180.111 vendite: solo il 3% in meno rispetto a maggio 2007 e il più alto livello in volume degli ultimi 6 anni. Il successo del mercato auto britannico è dovuto a diversi fattori, quali una moneta diversa dall’euro, il naturale rinnovo del parco circolante, la scelta degli automobilisti di rivolgersi a dei mezzi sempre più efficienti e, non per ultimo, le offerte attraenti di Case e Concessionari. I Costruttori, tuttavia, rimangono cauti sulle performance del secondo semestre, a causa delle incertezze degli altri principali Paesi europei.
Francia
Solo 148.490 immatricolazioni di autovetture nuove registrate nel mese di maggio in Francia, che fanno registrare un calo del 10,4% sul 2012 e un cumulato gennaio-maggio a 740.121 (-11,9%). Sebbene ci sia attesa per i nuovi modelli in arrivo dai Costruttori nazionali, la Francia deve fare i conti con numerose problematiche come la forte disoccupazione, soprattutto giovanile, e le politiche fiscali restrittive che tendono a mantenere la fiducia dei consumatori a livelli molto bassi. È atteso un clima di stasi fino a settembre, in attesa dei risultati delle elezioni tedesche e di un quadro più chiaro per il futuro.
Spagna
Il mese di maggio in Spagna chiude in leggero calo se confrontato con il 2012, archiviando 70.534 immatricolazioni (-2,6%). Le vendite dei primi 5 mesi si fermano a 313.576 vetture immatricolate, registrando una diminuzione del 5,8% sul periodo gennaio-maggio 2012. Sebbene la performance dei privati sia a doppia cifra, crescendo del 14% con 32.991 unità immatricolate grazie al piano di incentivi PIVE2, la forte flessione delle società, che nel mese di maggio hanno realizzato solo 15.681 immatricolazioni, non consente comunque di bilanciare il mercato.
Italia
Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio il mercato italiano dell’auto totalizza 136.129 immatricolazioni, l’8% in meno rispetto a maggio 2012 (147.942 unità). Nei primi cinque mesi dell’anno, i volumi complessivi ammontano a 608.579 unità, con una contrazione dell’11,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (686.095 unità).
Alimentazione
Cresce la quota di mercato delle vetture ad alimentazione alternativa. Sebbene la quota del GPL risulti ancora in calo (8,4% contro 9,6% a maggio 2012), registra una crescita quella del metano (4,8% contro 4% a maggio 2012), mentre le vetture ibride rappresentano l’1,2% del totale immatricolato contro lo 0,5% di un anno fa. Per quanto riguarda le alimentazioni tradizionali, recupera, dopo il calo dello scorso mese, la quota delle vetture diesel, che a maggio si attesta al 53% del totale immatricolato (52,2% ad aprile 2013 e 51,5% a maggio 2012), mentre per le vetture a benzina la quota passa dal 32,5% di aprile 2013 al 32,6% a maggio, mentre era del 35% a maggio 2012.
“Un piccolo segnale di incoraggiamento, deriva, tuttavia, dalle rilevazioni degli ordini, che sia ad aprile, sia a maggio, hanno avuto segno positivo, pur non avendo ancora avuto effetto sull’andamento delle immatricolazioni – ha commentato Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – La vita media di un’auto è aumentata, negli ultimi anni, a causa del rinvio dell’acquisto di un’auto nuova per scelta o per necessità. Il calo delle percorrenze medie ha determinato, inoltre, anche un allungamento della ‘vita tecnica’ del veicolo. Negli anni 2000, 2001, 2002 sono state immatricolate complessivamente oltre 7,1 milioni di auto, pari ad una media annuale di circa 2,37 milioni di vetture. Si tratta, ‘potenzialmente’, di mezzi con 10-13 anni di vita che potrebbero essere sostituiti nel breve termine. Ma la spinta alla sostituzione dell’auto potrà avvenire solo ricreando le condizioni affinché i cittadini tornino ad avere fiducia nel futuro del Paese e nel proprio, quindi puntando sul miglioramento delle capacità di acquisto delle famiglie, sull’inclusione dei giovani nel mercato del lavoro, sulle innovazioni tecnologiche considerate profittevoli dai consumatori”.
“Rammento a tutti che lo scorso anno è stato un disastro e quest’anno, proiettando la tendenza dei primi cinque mesi, potrebbe segnare un mercato a 1.200.000 pezzi: rivolgiamo perciò un appello immediato al Governo Letta per studiare insieme a noi e ai Costruttori dei provvedimenti che possano ampliare il mercato. Più auto vendute – ha dichiarato Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto – significano più fatturati, un circolante meno inquinante e più sicuro, più produzione anche nella componentistica, minor ricorso agli ammortizzatori sociali e più posti di lavoro. Ma il primo beneficiato sarebbe lo Stato che, se riuscissimo a riportare il mercato a 2.000.000 di pezzi – la media degli ultimi 5 anni – introiterebbe 3,3 miliardi di euro aggiuntivi dalla sola Iva, cui si aggiungerebbero diversi milioni di euro da altre tasse quali bollo, IPT”.
Diverse sono le Associazioni e gli imprenditori che chiedono a gran voce interventi mirati nel settore automobilistico volti ad alleggerire la pressione fiscale e alla ripresa industriale ed economica. Ci auguriamo che il Governo “del fare” faccia davvero qualcosa. E lo faccia in fretta.