LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE L’AUSTRIA, LA FINLANDIA E LA POLONIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA
Mancato recepimento da parte dei tre paesi delle norme UE in materia di orario di lavoro degli autotrasportatori autonomi
Da oltre due anni la Commissione Europea ha chiesto alle autorità di tutti gli Stati membri di riferire in merito alle azioni intraprese per garantire il pieno rispetto delle norme UE in materia di orario di lavoro (Direttiva 2002/15/CE) da parte degli autotrasportatori autonomi, quelli che in Italia vengono comunemente chiamati “padroncini”, ma Austria, Finlandia e Polonia non hanno ancora comunicato le misure nazionali di recepimento della Direttiva.
Per questo motivo i tre Stati in questione sono stati deferiti dalla Commissione Europea davanti alla Corte di giustizia dell’UE per mancato recepimento delle norme.
Legislazione europea in vigore
La Direttiva relativa all’orario di lavoro (2002/15/CE) ha introdotto i requisiti minimi per l’organizzazione dei tempi di lavoro con lo scopo di migliorare la sicurezza stradale, la salute dei lavoratori che effettuano attività di autotrasporto e di uniformare maggiormente le condizioni di concorrenza tra i Pesi membri.
Secondo la normativa la durata media settimanale di lavoro è limitata a 48 ore nel corso di quattro mesi, anche se i contratti collettivi possono estendere questo periodo fino a sei mesi, mentre la durata assoluta massima settimanale di lavoro è di 60 ore. L’orario di lavoro comprende la durata della guida che secondo il Regolamento n. 561/2006, non deve superare le 56 ore settimanali e 90 ore nel corso di due settimane consecutive.
La Direttiva rappresenta, quindi, uno strumento notevole per garantire che gli autotrasportatori professionali siano tutelati dagli effetti nocivi per la loro salute e per la sicurezza sul lavoro, causati da periodi troppo lunghi di guida, da ritmi di lavoro irregolari e da tempi di riposo insufficienti.
La Commissione Europea aveva proposto di modificare l’attuale Direttiva per escludere in modo permanente gli autotrasportatori autonomi dal campo di applicazione, ma dopo la bocciatura da parte del Parlamento europeo, le disposizioni del testo sono pienamente applicabili anche alla loro categoria dal marzo 2009.
Ragioni d’azione
Nel luglio 2010, la Commissione ha inviato una comunicazione agli Stati membri per richiedere informazioni sulle misure nazionali adottate per essere in linea con le norme in materia di orario di lavoro da applicare agli autotrasportatori autonomi.
Nel mese di ottobre 2011, non avendo ricevuto le notifiche necessarie per il recepimento, la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a diversi Stati membri, tra cui l’Austria, la Finlandia e la Polonia. Queste lettere sono state poi seguite da pareri motivati inviati nel mese di aprile 2012.
Nonostante tali procedure, la Commissione è ancora in attesa della completa trasposizione della Direttiva nei tre Paesi membri e ha quindi deciso di continuare la procedura di infrazione dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea attraverso un ricorso, poiché nei tre Paesi non sono ancora state adottate tutte le misure necessarie per conformarsi alla normativa dell’Unione Europea.