ISTITUITO REGISTRO TELEMATICO NAZIONALE DELLE PERSONE E DELLE IMPRESE CERTIFICATE

Iscrizione obbligatoria al Registro anche per la categoria degli autodemolitori

gestione gas fluororati

Con l’articolo 13 del DPR 43/2012 è stato istituito, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate, che effettuano il recupero dei gas fluorurati dagli impianti di condizionamento dei veicoli.

Attraverso il Registro nazionale delle persone e delle imprese certificate sarà possibile avere un quadro generale e aggiornato in tempo reale delle certificazioni e delle attestazioni rilasciate e il loro riconoscimento reciproco a livello europeo, oltre che conoscere le imprese che in Italia esercitano le attività oggetto del Decreto. Il Registro può quindi essere consultato dagli operatori delle apparecchiature sui quali ricade la responsabilità di avvalersi di persone o imprese certificate.

La gestione del Registro è affidata alle Camere di Commercio competenti, capoluogo di Regione e di Provincia Autonoma.
Dovranno iscriversi, entro il 12 aprile, ossia entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sia l’impresa che gli addetti che avranno frequentato il corso obbligatorio.
È necessario richiedere alla Camera di Commercio la Smart Card, attraverso la quale è possibile effettuare tutte le operazioni per l’iscrizione, che deve essere effettuata esclusivamente per via telematica, sia per le persone che per le imprese, utilizzando la procedura realizzata dalle Camere di Commercio disponibile tramite il portale www.fgas.it.
È possibile ottenere il dispositivo per la Firma Digitale dalle Camere di Commercio competenti a titolo gratuito valido solo per il primo rilascio della carta, disponibile in due diversi supporti:
smart card, carta plastificata, tipo carta di credito, che ha bisogno, però, di un dispositivo di lettura da collegare al proprio PC, che può essere acquistato presso i negozi di informatica o di articoli per ufficio;
chiavetta usb da collegare direttamente al PC senza necessità di ulteriori dispositivi, la quale però ha un costo di circa 40 €, anche al il primo rilascio.
Sui siti delle Camere di Commercio competenti territorialmente e sul sito specifico di InfoCAMERE, si possono trovare ulteriori informazioni sui costi, il funzionamento e le caratteristiche tecniche della carta.
Per le imprese che si occupano di fine vita dei veicoli, il regolamento di riferimento da indicare nella pratica di iscrizione è il 307/2008.

In particolare – si legge nella Guida al Registro – deve ottenere un attestato, il personale che svolge attività di recupero di determinati gas fluorurati ad effetto serra dagli impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore che rientrano nel campo d’applicazione della direttiva 2006/40/CE, e quindi:
– destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente;
– destinati al trasporto di merci, aventi una massa di riferimento minore o uguale a 1305 Kg (Per massa di riferimento si intende la massa del veicolo in ordine di marcia, diminuita della massa forfettaria del conducente di 75 kg e maggiorata della massa forfettaria di 100 kg).
Può ottenere una deroga di 1 anno, il personale iscritto ad un corso di formazione finalizzato al rilascio di un attestato di formazione, purché l’attività in questione sia svolta sotto la supervisione di una persona ritenuta adeguatamente qualificata, che deve essere, a sua volta, in possesso di attestato.
L’impresa che svolge l’attività, invece, non ha alcun obbligo di certificazione o attestazione.

Infine, dovranno essere versati i diritti di segreteria, pari a 13 € per le persone e 21 € per le imprese, e l’imposta di bollo di 14,62 € per entrambi.
Una volta effettuata l’iscrizione, ci saranno 6 mesi per far frequentare il corso di formazione agli addetti.
In questo periodo sono molte le associazioni di categoria che organizzano corsi di formazione per i propri associati, molte delle quali, come servizio aggiuntivo ai corsi, effettuano anche l’iscrizione al Registro sia delle imprese che del personale addetto al recupero.

Gas fluorurati ad effetto serra

Sono gli unici gas ad effetto serra che non esistono in natura ma sono stati sviluppati dall’uomo a fini industriali. Contribuiscono all’1,5% delle emissioni dei paesi industrializzati, ma sono estremamente potenti: sono in grado intrappolare fino a 22.000 più calore del CO2 e rimangono nell’atmosfera per migliaia di anni.
I gas fluorurati ad effetto serra includono gli idrofluorocarburi (HFC) utilizzati a fini di raffreddamento e refrigerazione, inclusa l’aria condizionata; l’esafluoro di zolfo (SF6), utilizzato tra l’altro nell’industria elettronica, e i perfluorocarburi (PFC), emessi durante la manifattura dell’alluminio e utilizzati anch’essi nell’industria elettronica. Probabilmente i più famosi di questi gas sono i clorofluorocarburi (CFC), che sono inoltre responsabili dell’impoverimento dello strato di ozono.
Nel quadro del Protocollo di Montreal del 1987 sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono questi gas sono in fase di progressivo smaltimento ed eliminazione.
I gas fluorurati sono stati usati in modo diffuso a partire dagli anni ‘90 per sostituire i clorofluorocarburi (CFC) e gli idroclorofluorocarburi (HCFC), responsabili della riduzione dello strato di ozono. Sebbene i gas fluorurati non contribuiscano alla riduzione dello strato di ozono, tuttavia la maggior parte di essi rappresenta una delle principali cause del riscaldamento globale.

Thomas Midgley, un genio della chimica a danno dell’ambiente

L’inventore dei CFC, Thomas Midgley, un ingegnere e chimico statunitense, è noto anche per aver ideato il piombo tetraetile come antidetonante per la benzina.
Le sue invenzioni, fortemente sostenute dall’industria automobilistica americana, però, hanno avuto sull’atmosfera un impatto devastante, poiché centinaia di migliaia di tonnellate di idrocarburi clorurati, fluorurati e bromurati sono stati usati nel corso di quarant’anni e sono finiti nell’atmosfera, per non parlare delle numerose morti causate dall’inquinamento dell’aria ad opera dei derivati del piombo.
Fortunatamente negli anni ‘70 alcune ricerche, che sono state alla base del Protocollo di Montreal e successivamente della Conferenza di Helsinky, misero in evidenza che l’immissione nell’atmosfera dei cloroflurocarburi rappresentava un potenziale danno ecologico in quanto responsabile del “buco dell’ozono”, ossia della diminuzione della concentrazione di ozono in stratosfera, che filtra la radiazione ultravioletta B proveniente dal Sole, dannosa per gli esseri viventi.
Una fine tragica travolse l’inventore.
Midgley si ammalò di poliomielite e diventò presto invalido. La malattia lo spinse ad inventare un macchinario che gli permettesse di alzarsi dal letto in modo autonomo, ma una sera i cavi del sistema meccanico gli si arrotolarono intorno al collo e morì soffocato.

Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *