LE PROCEDURE DI SICUREZZA NELLA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO
Un punto di incontro tra soggetti sanzionatori e imprese sanzionabili
Uno dei problemi più pesanti che attanagliano l’attività delle Imprese, in particolare quelle del comparto di Autodemolizione, è il problema della sicurezza nei posti di lavoro. Nel settore di autodemolizione l’ambiente di lavoro, per propria peculiare caratteristica, si presta più di altre attività al rischio di infortuni e pertanto le Aziende del settore sono esposte, più delle altre, oltre che al pericolo di incidenti per gli operatori, anche a possibili sanzioni da parte delle strutture preposte alla vigilanza, al controllo ed al rispetto della normativa e delle disposizioni in materia antinfortunistica. Purtroppo, anche se la maggior parte delle Aziende di autodemolizione si sta evolvendo sempre di più nel corso degli anni per passare da attività quasi improvvisata ad attività ben organizzata, non sempre ha avuto modo di dedicare il tempo e le risorse necessarie per affrontare, esaminare e risolvere il problema della sicurezza delle attività lavorative che si svolgono al proprio interno. Tale situazione le espone alle sanzioni amministrative e pecuniarie di legge, conseguenti a verifiche e sopralluoghi da parte degli Enti preposti al controllo del rispetto della normativa in materia e, soprattutto, le espone al del rischio di infortuni sul lavoro per i propri operatori con possibili risvolti giudiziari in caso di vertenze di lavoro.
Quasi sempre il problema emerge a seguito di ispezione in Azienda e molto di rado, per fortuna sia per il datore di lavoro che per le maestranze, in conseguenza di un effettivo infortunio. Ma questo non significa tale problema non abbia lo stesso deleterio effetto sulla serenità dell’attività dei lavoratori, dei dirigenti e più in generale dell’intera dell’Azienda. In particolare per i responsabili della conduzione aziendale, l’ansia di essere in regola con le molteplici normative in materia di prevenzione e sicurezza dei posti di lavoro, il proliferare di disposizioni e circolari applicative, la quantità di documenti da predisporre ed aggiornare per essere al passo con gli adempimenti necessari, crea uno stato di tensione e di ansia in quelle Imprese, spesso artigiane, che non hanno la possibilità di delegare a soggetti competenti interni o esterni la gestione della sicurezza dei propri lavoratori dipendenti. Questa tensione sfocia spesso in atteggiamenti di intolleranza allorquando i soggetti ispettivi, che si recano in Azienda per verificare l’applicazione delle norme vigenti, riscontrano irregolarità, inadempienze o addirittura totali omissioni. In questo caso, come solitamente accade, il confronto tra titolare dell’Azienda ed Ispettore diventa rigido, spesso scortese e comunque non costruttivo, in quanto il dialogo non viene imperniato su posizioni di disponibilità all’ascolto o di serena informazione sulla migliore soluzione da adottare per regolarizzare la situazione inadempiente. L’incontro finisce, spesso, da un lato con l’irrogazione di una sanzione pecuniaria e la consegna del relativo verbale recante anche gli adempimenti da assolvere, dall’altro con un malcelato rancore per chi si presume non comprende la difficoltà in cui le Aziende operano quotidianamente per districarsi tra adempimenti, normative, concorrenza di mercato, incassi e pagamenti, rapporti con i dipendenti, ecc.. Eppure a ben vedere c’è la disponibilità tra queste due categorie, i titolari di Azienda da un lato e gli Organi ispettivi dall’altro, a trovare un punto di incontro, a comprendere i relativi ruoli, ad essere consapevoli che l’applicazione della normativa in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro è necessaria, pur se difficoltosa, sia per consentire all’Azienda di operare in conformità alle leggi vigenti, sia per la tutelare l’incolumità dei lavoratori. Questi segnali sono ben evidenti da entrambi le parti e si possono riscontrare, in base alla esperienza acquisita dalla nostra struttura che da tempo opera sia con gli Autodemolitori che con le Strutture preventive e di controllo, in più occasioni come di seguito riportato. Le Aziende di Autodemolizione hanno sempre manifestato la consapevolezza di doversi e volersi mettere in regola per eliminare il rischio di infortuni sul lavoro, applicando le disposizioni predisposte dagli Enti di prevenzione e controllo e dotandosi delle attrezzature necessarie allo scopo. Non a caso gli investimenti effettuati nel tempo per acquistare i DPI, le attrezzature o gli impianti che garantiscano una maggiore sicurezza sul lavoro ne sono tangibile testimonianza. Solitamente questi investimenti non hanno un immediato riscontro in termini economici a fronte della spesa sostenuta, ma la consapevolezza da un lato di poter innanzitutto evitare infortuni agli operai e di lavorare tutti con maggiore serenità e, dall’altro, di non dover rallentare o perdere la produzione per mancanza di un operatore infortunato, inducono le Aziende del settore a spendere denaro e risorse in questo senso. Dall’altra parte le Strutture preposte al controllo dell’applicazione delle norme in materia di prevenzione sicurezza degli ambienti di lavoro quali ad esempio l’INAIL, l’Ispettorato del Lavoro, lo SPSAL, ecc., hanno manifestato sensibilità ed attenzione verso le problematiche che le Aziende incontrano per la pronta e completa applicazione delle norme in materia, norme che spesso risultano complesse ed onerose. Tale atteggiamento si è recentemente concretizzato nella emanazione, da parte dell’INAIL, di un apposito bando per concedere alle Imprese incentivi finanziari per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Tale bando, in fase di riproposizione, è stato emanato in attuazione dell’Art. 11, comma 5, del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., in base al quale l’INAIL concede, in particolare a medie, piccole e micro Imprese che intendono acquistare attrezzature, metodologie o programmi di attività formativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, consistenti contributi per le spese da sostenere in tal senso. Naturalmente tale contributo viene erogato a seguito della presentazione da parte dell’Azienda interessata e previa approvazione da parte dell’IANIL, di uno specifico e dettagliato progetto inerente un programma documentato di riduzione dei rischi di infortunio sul lavoro, che deve essere redatto da una struttura specializzata in materia di prevenzione e sicurezza. Abbiamo individuato finora due soggetti “attori” sulla scena della sicurezza dei luoghi di lavoro, cioè l’Azienda e gli Organi Ispettivi. Ma c’è un terzo soggetto che viene chiamato in causa quando si riscontrano gravi inadempienze, omissioni o peggio infortuni sul posto di lavoro, ci riferiamo alla Magistratura del Lavoro. Il Giudice del Lavoro viene attivato quando il lavoratore o la parte in causa che lo rappresenta, adisce le vie legali per una vertenza tesa all’individuazione di responsabilità o alla richiesta di un indennizzo, nei casi di mancato componimento extragiudiziario della controversia. Il principale compito del Giudice del Lavoro è quello di individuare le responsabilità di omissioni o mancate applicazioni delle disposizioni di legge, di identificare il soggetto a cui tali responsabilità vanno attribuite, di applicare ad esso le sanzioni previste dalla legge. Individuati questi elementi il Giudice adito, al termine del procedimento giudiziario, emette sentenza nei riguardi del soggetto indicato come responsabile e lo condanna, se del caso, secondo le disposizioni di legge. E’ importante che l’Azienda, nella persona del legale rappresentante, si organizzi in modo da scongiurare innanzitutto l’infortunio sul posto di lavoro e comunque, poiché tale eventualità è imponderabile anche in caso di applicazione di tutte le misure preventive, in modo da evitare l’attribuzione di responsabilità qualora siano state prese tutte le precauzioni ed applicate tutte le disposizioni per evitare ogni tipo di incidente alle persone. Questo perché, anche in caso attribuzione dei compiti in materia di prevenzione e sicurezza ad un soggetto specificamente incaricato, la responsabilità di eventuali infortuni ricade anche sul titolare dell’Azienda con conseguenze pesanti soprattutto in termini penali. Cosa deve fare quindi un imprenditore per lavorare in maniera tranquilla ed evitare l’ansia nel veder girare Ispettori all’interno del proprio stabilimento o peggio di essere convocato in Tribunale per una causa di lavoro? Quantomeno deve aver fatto predisporre quella documentazione comprovante in maniera inequivocabile nei confronti degli Organi Ispettivi e della Magistratura del lavoro, che l’Azienda ha predisposto ed adottato ed utilizzato tutte le analisi, le precauzioni, le disposizioni e le attrezzature necessarie e prevedibili per ridurre o evitare il rischio di infortunio alle persone nella propria Azienda, in una parola di aver predisposto ed adottato tutte le “procedure” necessarie per il controllo dei rischi di infortunio. Cosa è una procedura? Per procedura si intende una sequenza logica di passaggi che riassumono azioni o metodologie di comportamento, coerenti in uno schema logico di riferimento, orientati al raggiungimento di uno o più obiettivi, in questo caso al raggiungimento dell’obiettivo della prevenzione e riduzione del rischio di infortunio sul lavoro. Una procedura indica:
• lo scopo di una attività;
• ciò che deve essere fatto;
• chi lo deve fare;
• come e quando deve essere fatto;
• quali materiali ed attrezzature devono essere utilizzati;
• come devono essere utilizzati;
• chi deve controllare;
• come devono essere effettuati e registrati i controlli. La procedura si riferisce generalmente ad un determinato processo ed alle attività che lo caratterizzano, e pertanto conoscere le problematiche relative ai contenuti dei processi lavorativi o antinfortunistici è un elemento essenziale per la sua corretta stesura. La stesura del “fascicolo” di una procedura comporta, oltre all’indicazione degli elementi sopra sommariamente descritti, anche la presa visione, la consapevolezza e la piena comprensione dei passaggi e degli adempimenti nella stessa riportati, da parte sia degli estensori del documento e sia degli operatori che lo dovranno applicare, elementi questi che saranno attestati dalla sottoscrizione del fascicolo stesso e della specifica formazione che deve necessariamente essere fatta per la comprensione e la corretta applicazione della procedura. Con la sottoscrizione del fascicolo della procedura per la prevenzione e eliminazione dei rischi di infortunio sul lavoro, della dichiarazione di avvenuto addestramento sul suo contenuto e del questionario di verifica relativo, il lavoratore ammette di essere consapevole delle attività che deve espletare per evitare il rischio di infortunio, di averle ben comprese e pertanto di esonerare il datore di lavoro da quelle responsabilità legate alla non conforme applicazione delle azioni ritenute necessarie allo scopo. L’importanza di quanto sopra riportato è legata ad alcuni importanti fattori, ritenuti fondamentali per un sereno e produttivo svolgimento dell’attività lavorativa, e cioè:
• la presa di coscienza e responsabilizzazione del lavoratore ad operare in modo da evitare infortuni durante l’attività lavorativa sia a se stesso che ai suoi colleghi;
• la disponibilità per tutti gli addetti della procedura materialmente collocata sul posto di lavoro e redatta in maniera comprensibile;
• la messa a disposizione dell’operatore, sotto forma di procedura, di una guida al comportamento da consultare in caso di dubbio o di situazione particolare;
• l’attribuzione consapevole di responsabilità all’operatore che, una volta addestrato allo scopo, non osservi il contenuto della procedura;
• l’esonero, entro i limiti di legge, del datore di lavoro in caso di infortunio legato all’inosservanza delle procedure in materia di infortunio sul lavoro nella propria Azienda. La dotazione di un tale documento, come sopra sommariamente descritto, mette il datore di lavoro in condizioni di dimostrare agli Organismi sanzionatori, e non da ultimo alla Magistratura del Lavoro, di essersi adoperato per organizzare la propria Azienda in modo da renderla il più possibile sicura per quanto riguarda gli infortuni che possono capitare ai propri dipendenti, di aver responsabilizzato i lavoratori sui rischi che gli stessi corrono quando si lavora in maniera distratta, senza fare ciò che va fatto nel modo prescritto, senza usare le attrezzature necessarie o usandole in maniera non conforme. Inoltre il datore di lavoro può dimostrare, poiché espressamente riportato nella procedura, che vengono effettuati i dovuti controlli sia sulle fasi di svolgimento del lavoro, sia sulle attrezzature impiegate, sia infine sullo stato di apprendimento dei lavoratori circa il comportamento da tenersi, il tutto al fine di prevenire e scongiurare eventuali possibili infortuni. Dall’altra parte, gli Organi preposti al controllo ed alla verifica dell’applicazione delle norme in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, oltre a prendere atto dell’impegno pur dovuto dell’Azienda di rispettare le norme vigenti, sostiene l’eventuale sforzo economico che gli imprenditori ritengono necessario adottare per dotarsi di consulenze, attrezzature e presidi atti ad eliminare per quanto possibile il rischio di infortunio, incentivando la disponibilità ad effettuare le spese necessarie mediante erogazione di contributi finanziari pubblici in conto capitale, per quelle iniziative ritenute meritevoli conformemente al regolamento di appositi bandi. Di tali opportunità gli autodemolitori che intendono migliorare il livello di sicurezza della propria azienda devono approfittare, stante la costante diffusa e cronica mancanza di risorse finanziarie proprie da destinare all’incremento della la qualità del lavoro ed all’immagine della propria Azienda sul mercato. Ciò soprattutto se si tiene conto che il mercato stesso esige sempre di più di interfacciarsi con partner che siano in regola con le varie disposizioni di legge, specialmente per quanto riguarda gli adempimenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.