UN ANNO DI LAVORO DA VIVERE INTENSAMENTE

Il Presidente CAR, Alfonso Gifuni, stila la “tabella di marcia” per l’anno 2011

car convegno

Con l’uscita del primo numero dell’anno del Notiziario, è giocoforza dedicare uno spazio adeguato alla Confederazione Autodemolitori Riuniti – CAR, di cui, in questi anni, abbiamo sempre seguito l’evoluzione, sin dalla nascita. Per il settore automotive l’anno si è sicuramente aperto con le problematiche derivanti dalla situazione negativa rispetto al mercato auto; contemporaneamente sono ancora in essere parecchie questioni che interessano la categoria degli autodemolitori. In primo luogo, la questione Sistri, che giunto alla quinta proroga, ancora presenta aspetti di perplessità (anche se una notizia positiva è data dal fatto che il termine per il pagamento del contributo Sistri per l’anno 2011 è stata prorogata al 30 aprile p.v.). Poi c’è la questione relativa alla corretta denominazione dei ricambi usati esportati all’estero che continua a creare problemi nelle dogane. Infine, l’annosa ed irrisolta querelle con i Produttori per l’ingresso nelle Reti. Di tutto questo, abbiamo cercato di riflettere con il Presidente CAR, Alfonso Gifuni che ci ha fatto il quadro delle attività che la Confederazione intende intraprendere per l’anno appena iniziato.

Presidente, può darci un’idea di cosa “bolle in pentola” per il 2011? Non è facile sintetizzare in poco tempo tutte quelle attività e proposizioni che ci hanno visto in prima linea negli ultimi mesi. Innanzi tutto, ritenendo assurdo dover pagare la quota per l’iscrizione al Sistri nel 2011, quando non si potuto procedere all’attuazione del Sistema stesso, abbiamo tentato di definire una posizione comune fra le Organizzazioni Sindacali interessate al fine di chiarire i termini di legge da rispettare, attualmente definiti al 31 gennaio c. a., gli eventuali conguagli e i relativi obblighi. Purtroppo, la nostra richiesta di considerare la tariffa già pagata nel 2010 a copertura dell’attuale annualità, non è stata giudicata ammissibile dal Ministero competente. Tuttavia, stiamo perseguendo la strada di avanzare ulteriori proposte di concerto con le altre Associazioni coinvolte. Contemporaneamente, stiamo lavorando per trasformare in documento organico la summa delle risultanze del nostro apprezzato Convegno di Rimini (Ndr: “Autodemolizione: razionalizzare le regole” – Rimini, 5 novembre 2010. Per maggiori informazioni si veda l’articolo omonimo alle pagg. 19 – 22 del Notiziario Autodemolitori n 11 – Novembre 2010 e l’intervista di approfondimento al Presidente CAR, pubblicata sullo stesso numero di novembre, alle pagg. 23 – 24). È nostra intenzione formalizzare le posizioni della categoria emerse durante la kermesse riminese di ECOMONDO, allorquando si è manifestata la problematica di una normativa ambientale che, nei nostri confronti, probabilmente, va oltre le intenzioni dello stesso Legislatore. Mi spiego meglio: sicuramente all’origine della norma sussiste una ratio molto chiara che è quella del giusto perseguimento dei reati commessi contro l’ambiente. Però, per la nostra categoria, tale presupposto diventa occasione per perseguire pesantemente reati che non hanno un oggettivo rilievo dal punto di vista penale. In pratica, stiamo chiedendo al Governo di andare al verificare, così come emerso dal dibattimento riminese, l’effettività del dolo rilevato e non equiparare l’eventuale reato volontario con la possibile svista o imprecisione documentale la cui responsabilità non dovrebbe ricadere sul titolare dell’azienda che viene sottoposto a procedimento penale. Un altro aspetto del lavoro che, come Confederazione degli Autodemolitori Riuniti, ci vedrà operare su più fronti, riguarda l’annosa questione delle Reti ed il rapporto fra professionisti dell’autodemolizione e Costruttori di autoveicoli. Se per tutto il 2010 abbiamo analizzato le disfunzioni sul territorio nazionale ricorrendo alla base degli Associati che ci hanno testimoniato in centinaia di casi il disagio di lavorare in un rapporto impari di soccombenza nei confronti dei Produttori, ed allo stesso tempo, abbiamo cercato di non rinunciare ad un confronto sereno con le Case automobilistiche, a partire dall’anno in corso abbiamo l’intenzione di passare ad una fase meno dialogica con le nostre controparti. La volontà è quella di impugnare formalmente il meccanismo delle Reti che non si è rivelato quel meccanismo virtuoso ed economicamente sostenibile che era nelle intenzioni del Legislatore, bensì uno strumento che avvantaggia pochi e limitatamente alla volontà soggettiva dei Produttori. Lo abbiamo affermato più volte, tanto a voce, quanto per iscritto, i nostri Associati rilevano continuamente criteri di ammissione ed esclusione dalle Reti, quantomeno discutibili, come nel caso di intere Province d’Italia non coperte specificatamente da alcuna Rete, malgrado si offrano improbabili giustificazioni di saturazione; oppure in quello di ambigui criteri qualitativi opposti alla legittima domanda di un demolitore che chiede di entrare nella Rete. In questo caso, mi chiedo, se l’autodemolitore è in possesso delle autorizzazioni previste, quali possano essere ulteriori criteri qualitativi se si esclude la “simpatia”… È chiaro che in molti casi si assiste ad un condizionamento molto forte, ai limiti della prevaricazione del Produttore sugli autodemolitori, un condizionamento che non favorisce certo il ritiro a “Km 0” degli autoveicoli a fine vita e danneggia, pertanto, non solo le aziende, ma anche l’ambiente. Sempre su questo aspetto del nostro quotidiano, vorrei sottolineare, come già fatto in precedenza a Rimini, che pur considerando la dinamica eccessiva – a meno di non voler dubitare della legittimità delle autorizzazioni provinciali – abbiamo accettato positivamente la richiesta dei Survey da parte dei Concessionari. In sede di Convegno, abbiamo lanciato ai Concessionari la provocazione di un documento che certificasse la loro qualità, dal momento che ci conferiscono le auto da demolire. Certo, abbiamo messo il dito nella piaga, perché c’è tutto un mercato dietro al veicolo che viene affidato al Concessionario per la rottamazione. Ricordo che per la Legge, il Concessionario non è l’ultimo detentore del veicolo, né si evidenziano i motivi per i quali si dovrebbe verificare una triangolazione lucrosa prima che il veicolo venga effettivamente demolito, e a poco valgono le giustificazioni di chi vede nel cosiddetto “one to one” la realizzazione di un principio, perché l’esperienza e l’osservazione quotidiana ci insegnano che non c’è mai effettiva contestualità fra la consegna del veicolo da rottamare e il nuovo. Il nostro sospetto è che in questo modo si attui una indebita penetrazione nel circuito del fine vita del veicolo. Stiamo entrando in punta di piedi in una vicenda molto delicata, me ne rendo conto, ma è nostra intenzione arrivare alla verità per tutelare gli interessi dei consumatori e della nostra categoria. Per far sintesi, l’anno che ci aspetta sarà molto forte dal punto di vista del confronto e la nostra categoria deve uscirne con le idee molto chiare. Infine, ci preme la definizione totale della lunga vicenda del SISTRI. La proroga di cinque mesi, secondo noi, comunque non sarà sufficiente, almeno dalla valutazione della effettiva consegna delle black box o dal monitoraggio del programma. Poi c’è il fatto che alcuni soggetti all’interno della filiera ELV hanno deciso di non iscriversi affatto, cito ancora una volta i Concessionari, con i quali, evidentemente, non ci sarà un interfaccia nel momento in cui si dovrà andare a regime. Credo si debba lavorare tutti, in sintonia con il Ministero dell’Ambiente, per risolvere le tante lacune e perplessità del Sistema se si vuole attuarlo realmente. Come Confederazione siamo costantemente impegnati, non solo nel rilevare le problematiche sollevate dalla base, ma anche nello studio di adeguate proposte formative. Su questo particolare, dico subito che è in fase di studio per il mese di marzo un importante momento di formazione tecnica in collaborazione con gli Autori del gestionale Gest. CAR.. È nostro scopo raccogliere fino all’ultimo le novità su questo tema in modo da fornire agli Autodemolitori interessati il massimo in termini di conoscenza sul Sistri onde non ricalcare esperienze similari che, da mesi, però, diffondono solo informazioni generali e generiche. C’è un ultimo aspetto che mi preme affrontare, quello della corretta qualificazione giuridica dei pezzi di ricambio esportati. Cosa sta succedendo? Questo è un argomento di grande attualità e che stiamo affrontando con pervicacia già da molto tempo. Proprio recentemente mi sono trovato a far da consulente ad alcuni demolitori nelle operazioni di verifica di un container di ricambi usati fermato dalla Dogana di Salerno prima della sua spedizione all’estero. Sono lieto che dalla verifica del materiale e dopo il contraddittorio con gli Organi di controllo dal quale, in prima analisi era emersa una contestazione generica e vaga, sia poi risultato tutto in ordine. Proprio in questi giorni abbiamo chiesto un incontro alla Direzione Generale delle Dogane, dal momento che, sulla questione, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ci ha fornito risposte molto chiare, assicurandoci sulla legittimità dell’esportazione di ricambi usati all’estero, che gli stessi non vanno considerati rifiuti e che, quando tale operazione ne pregiudica la funzionalità (come nel caso dei motori), si può addirittura ometterne la completa bonifica. Tutto ciò non è ancora molto chiaro alle Dogane e però stiamo lavorando affinché i Ministeri competenti forniscano a chi di dovere l’interpretazione corretta e definitiva delle norme. Consideri che per le nostre aziende, tutto ciò sta causando costi notevoli in ritardi di consegna, mentre il mercato estero (Nord Africa ed Est Europa) sta cominciando a non acquistare più in Italia proprio a causa dei disagi interpretativi delle norme relative alle spedizioni dei ricambi usati. Quindi, ancora un anno di grande lavoro per la Confederazione Autodemolitori Riuniti? Certo, tanto più in considerazione del fatto che non mi stancherò mai di ricordare come la nascita della nostra Confederazione sia giunta contemporaneamente ad un rinnovato sussulto di dignità da parte dei protagonisti della categoria nei confronti degli altri partner della Filiera e ad una conseguente evoluzione e crescita del settore che, sempre più, si rende conto delle possibilità economiche che rappresenta per l’Italia. CAR ha appena tre anni di vita, eppure, in pochissimo tempo, rispetto ad iniziative sindacali analoghe, ha saputo catturare l’attenzione degli autodemolitori esprimendone il fermento e dando voce al dissenso quando se n’è presentata l’occasione. Da quest’anno, poi, è nostra intenzione aumentare il numero degli associati e, grazie alla credibilità ottenuta ed alla stabilità della nostra struttura, vogliamo garantire la crescita dei servizi ai Soci (già ora abbiamo un consulente legale stabile) e l’ottimizzazione delle tante risorse della Confederazione. CAR INFORMA: Coloro che fossero interessati ad avere la registrazione audio/video del Convegno di Rimini: “Autodemolizione: razionalizzare le regole”, può farne richiesta presso la Segreteria CAR: Via Antonio Salandra, 18 – 00187 Roma Tel. 06 42272036 – Fax. 06 42274000 info@carautodemolitori.it – www. carautodemolitori.it


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