LA CONSAPEVOLEZZA DEL RUOLO DEGLI AUTODEMOLITORI

Il Presidente C.A.R fa il punto sullo stato dell’arte della categoria a margine del Convengno: “Autodemolizione: razionalizzare le regole?”

Ad ulteriore approfondimento a margine dell’articolo che sintetizza le risultanze del Convegno: “Autodemolizione: razionalizzare le regole?”, che ha avuto luogo ad ECOMONDO – Rimini Fiera, venerdì 5 novembre, alle ore 14.00 presso la Sala Neri, pubblichiamo un’originale intervista al Presidente della Confederazione degli Autodemolitori Riuniti, Alfonso Gifuni, che traccia un bilancio dell’iniziativa e prospetta gli appuntamenti futuri.
Presidente, può farci un bilancio della partecipazione di CAR ad ECOMONDO 2010? La prima sensazione che emerge dai ricordi recenti è quella di un piacevole stupore. Mi spiego meglio. Non nascondo che tutti noi ci aspettavamo una Fiera fortemente caratterizzata dagli effetti della crisi, soprattutto in termini di partecipazione di pubblico e di aziende, invece, almeno per quanto riguarda il flusso di presenze nel Padiglione A5 (Ndr: quello dedicato alla Filiera ELV), abbiamo un incremento di pubblico e di espositori, senza contare i positivi effetti in termini di contatti avvenuti e proficui scambi culturali fra imprenditori del settore.
Per quanto riguarda la nostra Confederazione, poi, non posso che essere entusiasta del successo riscosso dalla nostra iniziativa convegnistica, tanto più quando iniziative analoghe hanno registrato una grave flessione di presenze, cosa che, immagino, sarà oggetto di ampie riflessioni nelle sedi opportune.
Nel nostro caso, invece è stata ampiamente superata la più rosea previsione relativamente alla partecipazione di singoli ed Aziende di autodemolizione, il tutto benché il livello della discussione viaggiasse a livelli tecnico-giuridici piuttosto alti per un consesso di autodemolitori.
Vero è che l’esposizione dell’Avvocato Sergio Rastrelli (Ndr, noto penalista del Foro di Napoli) è stata talmente chiara e precisa da giungere comprensibile anche a chi non ha dimestichezza con il linguaggio giuridico, tuttavia, proprio per lo sforzo che tutte le parti in gioco hanno compiuto per rendere possibile la veicolazione e la corretta interpretazione dei messaggi trasmessi, devo ammettere che l’operazione è stata vincente.
Quali sono stati i passaggi fondamentali del Convegno? Il nostro Evento ha avuto il pregio di trattare un tema molto delicato e sentito non solo dalla categoria degli autodemolitori, ma da tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno a che fare con il trattamento dei rifiuti. Come avevo già avuto modo di anticipare sul numero di settembre del Notiziario, il nostro Convegno verteva sulla questione del rischio penale anche per semplici errori documentali, connessi alla gestione dell’attività di demolizione.
Di qui, la necessità di intraprendere un dialogo costruttivo con i rappresentanti delle istituzioni e degli Organi di controllo, affinché si perseguano i reati veri, quelli commessi in maniera dolosa e che, specifico, non sono imputabili alle imprese che CAR rappresenta.
Viceversa, per quanti si trovano esposti al rischio di errori colposi, come possono avvenire in continuazione in azienda, penso, ad esempio, alla trascrizione di un formulario o di un codice in un registro, è evidente che chiediamo la garanzia di non essere esposti a processi penali che, si badi bene, al di là del giudizio finale, hanno effetti da subito sulla vita dell’impresa.
Devo ammettere che l’intervento dell’Avvocato Sergio Rastrelli, in questi passaggi, è stato veramente efficace e ficcante. Non posso non sottolineare ancor piu positivamente la relazione del Comandante Regionale Emilia Romagna del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Giove, che ha condiviso alcune nostre preoccupazioni incoraggiandoci nel cammino intrapreso volto alla diffusione della legalità nella nostra categoria.
Prestigiosa, infine, la presenza del Governo, grazie alla partecipazione del Sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Bartolomeo Giachino, che ha raccolto le nostre istanze e, tra l’altro, non è nuovo alla partecipazione a nostre iniziative.
Al di là delle risultanze del Convegno, voglio sottolineare quanto l’evento abbia contribuito a testimoniare il rispetto e la considerazione tra noi imprese di autodemolizione, i partner della Filiera e le Istituzioni pubbliche; non dimentichiamo che, soprattutto oggi, noi scontiamo una disparità nei rapporti fra stakeholders della Filiera ELV ed Istituzioni e, proprio per questo ci ha fatto piacere quel passaggio del Comandante Giove quando, parlando delle dinamiche fra imprese e Organi di controllo ha affermato che questi ultimi non dovrebbero agire come buoni contro cattivi.
Poi, voglio ricordare come l’impostazione data al nostro Convegno di ECOMONDO abbia ricevuto il plauso di altre organizzazioni sindacali, come Assofermet, che hanno apprezzato il taglio tecnico e “antispettacolare” dato all’evento.
Di certo i lavori di Rimini non si sono conclusi con i miei saluti finali, stiamo preparando gli Atti del Convegno da cui estrarremo una sintesi ed un documento da inviare a tutti i rappresentanti del Governo affinché il nostro lavoro non vada perduto.
Mi sembra che negli ultimi anni sia cresciuta molto l’attenzione verso il riciclo dei materiali derivanti dal fine vita dei veicoli e lo stesso ECOMONDO ha fatto una scelta precisa nel dedicare un’intera area espositiva a questa problematica specifica.Anche le Istituzioni Pubbliche non possono più ignorare il vostro operato, ma la vostra base associativa, le imprese di autodemolizione, sono pronte ad emergere sulla scena pubblica uscendo da quella marginalità in cui per anni sono state confinate?
È possibile che proprio dalla categoria degli autodemolitori arrivi quello slancio necessario al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi-target di riciclaggio fissati dall’UE?
Credo che il dato più eclatante non sia tanto l’aumento dell’interesse che le Istituzioni e gli stakeholders della Filiera hanno nei nostri confronti, quanto, piuttosto, lo scatto di orgoglio e la presa di coscienza delle imprese della nostra categoria che stanno scoprendo il ruolo importante e qualificato che rivestono all’interno della Filiera e dell’intero sistema economico italiano. Tutto quello che attiene alla riconversione dei rifiuti, alla messa in sicurezza e al recupero dei materiali e alla destinazione della materia prima seconda, è oggetto delle nostre imprese e pertanto il nostro operato è perfettamente in linea con le maggiori istanze di sostenibilità e le politiche di contenimento dei consumi di materia prima. Ma non basta la consapevolezza del ruolo, occorre che le imprese di autodemolizione siano messe nella condizione di operare al meglio, né, che tutta la categoria possa continuare a soffrire per la presenza, un tempo, di soggetti evidentemente poco adeguati.
Oggi la categoria degli autodemolitori ha conseguito una qualificazione tecnica, professionale e culturale impensabile fino a pochi anni fa e, come ricordavo con una battuta proprio nella fase conclusiva del Convegno, un estraneo che dovesse ascoltare i discorsi in un consesso di professionisti dell’autodemolizione, crederebbe di trovarsi di fronte ad una convention di avvocati!.
È un’esagerazione, d’accordo, tuttavia, rende l’idea del bagaglio di conoscenze che ogni imprenditore ha dovuto caricarsi sulle spalle per poter sopravvivere nel mercato.
È giocoforza, quindi, che ai tanti passi in avanti da parte nostra, consegua un aumento della considerazione da parte dei partner istituzionali.
Noi siamo industriali professionisti del settore del recupero e non vogliamo più riconoscerci nella definizione di “sfasciacarrozze” che per molti anni è stato il marchio della nostra attività.
Dopo ECOMONDO, quali saranno i prossimi passi di CAR? Ora, proprio perché sentiamo la responsabilità di tutto questo grande consenso che la base associativa ci dimostra, occorre dare corpo e sostanza a quanto emerso durante i lavori del convegno di Rimini.
Pertanto, nell’immediato, come anticipavo poco fa, stiamo predisponendo un documento formale che conterrà il sunto dei lavori e che invieremo a tutti i Dicasteri che riteniamo siano a vario titolo coinvolti nella Filiera ELV.
Non dimentichiamoci che perdurano fenomeni illeciti che compromettono molto tanto il nostro operato quanto la nostra immagine pubblica (ad esempio la spedizione dei veicoli fuori uso all’estero).
Noi dobbiamo garantire obiettivi di recupero e costo zero per l’ultimo detentore, ma molto materiale esce dalla nostra competenza, mettendo in difficoltà le nostre aziende.
Un altro passaggio che ci vedrà coinvolti nei prossimi mesi è la coniugazione con il Sistema SISTRI. Ricordo che nei confronti di questo Sistema di tracciabilità dei rifiuti, la nostra posizione è stata sin da subito di grande interesse (caso più che raro in Italia) e tuttora riteniamo che, allorquando saranno corrette tutte quelle piccole fisiologiche imperfezioni connesse alla norma e che noi stessi abbiamo contribuito a segnalare (e, in parte, a risolvere), il sistema costituirà uno straordinario strumento di risoluzione di equivoci proprio per le nostre aziende.
Sembra una complicazione, ma il SISTRI agevolerà sicuramente il recupero in termini di immagine delle aziende che lavorano bene e sono sicuro che le nostre sono fra queste.
Sempre sul tema del SISTRI ed in funzione delle difficoltà da superare, sorte in fase operativa, come Confederazione, abbiamo più volte sollecitato un ulteriore rinvio che, come abbiamo appena comunicato con una nostra lettera Circolare, abbiamo quasi ottenuto. Infatti, è stato sottoposto alla firma del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un decreto che prevede un nuovo termine per l’applicazione delle sanzioni al 1° gennaio 2012.
Tale risultato è frutto anche e soprattutto del nostro intervento. Sempre per ciò che concerne le problematiche del settore, poi, c’è ancora aperto il capitolo relativo alla definizione dei rapporti con i nostri partner di Filiera: come categoria stiamo ancora subendo i disagi che derivano dalla gestione delle Reti con i Produttori.
Ci confrontiamo con questo problema tutti i giorni e raccogliamo ogni giorno le lamentele di imprese che pur avendo ottimi impianti non riescono ad entrare nei Network dei Produttori per demolirne le auto a fine vita.
Riteniamo che le Reti debbano essere opportunità concesse a tutti quelli che hanno i requisiti per entrarvi, mentre sembra che i Produttori le stiano usando, stabilendo criteri di entrata che a noi appaiono poco oggettivi.
Anche sul Survey abbiamo la nostra posizione. I Produttori esteri associati in UNRAE hanno preteso un sistema di valutazione per le nostre aziende e noi non ci siamo sottratti, tuttavia, anche noi proponiamo un Survey per i nostri partner principali, ovvero i Concessionari.
La trasparenza non può essere a senso unico!

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