CAR FLUFF: UN’ENERGIA MARGINALE, MA PERCHÉ BUTTARLA?

Dal Convegno sulla gestione dei veicoli fuori uso, emergono chiare le problematiche circa il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero ELV, soprattutto in riferimento alla valorizzazione energetica del car fluff

“Gestione dei veicoli fuori uso – End of Life Vehicle Management”, questo il titolo del Convegno che si è svolto giovedì 4, novembre, all’interno di ECOMONDO 14° Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile.
Proprio quest’anno, la Fiera di Rimini aveva voluto dedicare uno spazio apposito alla Filiera ELV, destinando l’intero Pad A5 ad un percorso-mostra sul trattamento dei veicoli fuori uso, con evidenziati gli sforzi effettuati, in par ticolare da Fiat Group Automobiles, nella fase di progettazione per incrementare la sostenibilità ambientale delle autovetture, per ciò che riguarda la loro riciclabilità e recuperabilità ai sensi delle normative europee di riferimento. L’incontro seminariale del 4 novembre, organizzato dalle Case automobilistiche nazionali ed estere e dalla Filiera ELV nazionale, ha portato all’attenzione dei partecipanti lo stato dell’arte dell’Accordo di Programma Quadro sulla gestione dei Veicoli Fuori Uso, firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’ISPRA e dalle Associazioni che rappresentano la filiera industriale del trattamento dei veicoli a fine vita (ANFIA e UNRAE per i costruttori di autoveicoli – FEDERAICPA per i concessionari di autoveicoli – FISE-UNIRE, CAR-CNA e ADA per le aziende di demolizione – ASSOFERMET per gli addetti alla demolizione, frantumazione e recupero/commercio di rottame – AIRA per i frantumatori di rottame metallico e AIR per le aziende del recupero energetico), che rappresenta il primo ed unico esempio di tal genere in Europa.
Ad aprire il Convegno è stato l’Ing. Salvatore Di Carlo, Responsabile ELV Fiat Group Automobiles SpA, che, in primo luogo, ha voluto sottolineare il ruolo propositivo della politica e del Legislatore nel merito delle prospettive economiche.
In Europa, ha ricordato Di Carlo, ogni anno vengono rottamati circa 12 milioni di veicoli e nel nostro Paese il numero supera 1,5 milioni di unità. Da questi vengono separate per il successivo riciclaggio 1 milione di tonnellate di materiale metallico, mentre il residuo della frantumazione, denominato car-fluff ammonta a 300.000 tonnellate. Nella Filiera di riferimento si inseriscono 1.600 imprese di demolizione (dalle realtà più grandi a quelle a dimensione familiare), oltre 350 aziende di commercio di rottame, più di 50 aziende di frantumazione di medie dimensioni ed un insieme di Società coinvolte nel recupero dei materiali derivanti dal ciclo di fine vita del veicolo.
Al 1° gennaio 2015 tutti gli operatori della suddetta filiera saranno chiamati a raggiungere una quota di recupero degli autoveicoli a fine vita pari al 95% in peso e una quota di reimpiego e riciclaggio pari all’85% in peso.
Tale obiettivo imposto dall’UE, come più volte sottolineato all’evento riminese, è un traguardo non tanto semplice da realizzare. Tra le problematiche rimaste irrisolte, la più evidente è quella relativa alla gestione del car fluff e alla sua destinazione finale, senza contare il ricorrente problema legato allo sbocco sui mercati dei materiali non metallici prodotti dal fine vita dei veicoli.
Ma il problema ancor più pressante, già da molto tempo, è quello relativo al recupero energetico del car fluff. “È importante quindi – ha dichiarato Di Carlo – trovare la maniera di recuperare il massimo dai veicoli, sia in termini di materiali, che in termini di energia”.
Diverse le azioni in campo per questo obiettivo: innanzitutto vi è in fase di sviluppo un decreto attuativo specifico per la raccolta e il riciclaggio dei pneumatici fuori uso (PFU), inoltre uno Studio di fattibilità per l’utilizzo del polverino di gomma negli asfalti della Circonvallazione Borgaro – Venaria (To), infine un Accordo siglato tra la Provincia di Torino, il Siteb, il Politecnico di Torino e FIAT Group Automobiles.
Citando un articolo apparso sul Corriere della Sera dal titolo: “Ebay del rottame e recupero fluff. Il futuro dell’auto dopo l’ultimo rombo”, Di Carlo ha ricordato che confrontando i target raggiunti da diversi stati UE si evidenzia che ben 5 Paesi non sono riusciti a conseguire gli obiettivi previsti, a differenza dell’Italia che però ci si è avvicinata parecchio.
Spostando, poi, l’attenzione della platea sulle criticità irrisolte all’interno dell’Accordo di Programma Quadro, il responsabile ELV di Fiat Group Automobiles, le ha così elencate:
– omogeneizzazione sul territorio della normativa; carenza di norme tecniche attuative sul pieno recepimento della legislazione UE incentivazione dei mercati di sbocco dei materiali non metallici.
– “Tuttavia – ha ricordato – sulla base dei trial statistici effettuati negli anni, si può affermare che l’Italia può arrivare nel 2015 a rispettare i parametri prefissati”.
Proseguendo nella teoria degli interventi, ha preso la parola, l’Ing. Vincenzo Zezza, Responsabile Politiche Industriali per l’Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha posto l’attenzione sulla bontà dell’Accordo Quadro, dimostrando come certe tematiche di suddetto accordo si inseriscono perfettamente nelle politiche industriali del futuro.
“Il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – ha dichiarato Zezza – hanno inteso dare un impulso positivo all’ottimizzazione della Filiera italiana con la proposizione dell’Accordo Quadro; nel contempo, si riafferma la necessità di sostenere l’innovazione industriale per il riciclo del fluff da autoveicoli”.
“Fare e disfare è sempre lavorare” è intervenuto, con una battuta il Senatore Andrea Fluttero, membro della Commissione Ambiente del Senato della Repubblica “Dopo anni di boom economico – ha proseguito – ora bisogna imparare a riciclare, per quanto sia grande il mondo è finito, è buon senso imparare a riusare, a recuperare”.
Nel ricordare come la nuova Direttiva europea in materia di rifiuti, 2008/98/CE stabilisce una precisa gerarchia di azioni nel merito della gestione dei rifiuti, ovvero prevenzione, riciclaggio, recupero, smaltimento, l’On. Fluttero ha continuato affermando che:“chi come me fa parte del mondo della politica è chiamato insieme ad altri ad intervenire all’origine del processo legislativo”.
In questo senso, ha spiegato, “Per prevenzione si intende non tanto l’azione di disincentivo all’acquisto di autovetture, per le quali, anzi, mi auguro che le vendite aumentino, piuttosto, l’operare a monte della progettazione e del design per renderle più performanti e meno impattanti durante l’intero Life Cycle Assesment”.
Sulla questione della valorizzazione energetica del car fluff, l’On. Fluttero è stato piuttosto deciso:“in vista della scadenza della proroga sulla questione discariche, dobbiamo passare urgentemente dallo smaltimento del fluff alla sua valorizzazione in termini di produzione di energia che, date le quantità, sarà anche marginale, però, perché buttarla via?”.
Ultimo inter vento previsto è stato quello di Paolo Tarsi, Presidente COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) che ha relazionato sul recupero, riciclo e smaltimento, in Italia degli oli minerali esausti e ha ricordato le performance positive del Consorzio pur in un anno di crisi economica che ha segnato negativamente anche il settore del recupero.
Ha chiuso il Convegno Salvatore di Carlo che ha dapprima sottolineato positivamente la presenza dei rappresentanti della Pubblica Amministrazione nazionale:“Siamo soddisfatti poiché l’Ing. Vincenzo Zezza e il Senatore Andrea Fluttero hanno recepito le istanze della Filiera mostrando disponibilità piena a continuare nel dialogo costruttivo così da consentire alla stessa di raggiungere gli ambiziosi traguardi che si prefigge”.

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