CONSUMATORI E IMPRESE CONTRO IL CARTELLO DEI PETROLIERI

Dopo l’impennata del week end di Pasqua il Governo ipotizza la via del Decreto Legge

Una gran brutta sorpresa nell’uovo di Pasqua hanno trovato gli italiani quest’anno! Dopo la tregua di un anno sul prezzo dei carburanti alla pompa, con una puntualità che rasenta la beffa, proprio mentre stava per “decollare” il week end pasquale, sono iniziati a risalire i prezzi di benzina e diesel per un aumento al pieno che supera i 10 euro al confronto con lo stesso periodo dello scorso anno.
Pronta la levata di scudi da parte delle Associazioni di consumatori (Adusbef e Fecerconsumatori) che hanno evidenziato la discrepanza fra l’aumentato prezzo del carburante alla pompa e il prezzo del petrolio (che sostanzialmente è rimasto invariato da gennaio). Sul banco degli imputati l’Unione Petrolifera accusata di speculare sulle tasche dei cittadini, che ha preventivamente risposto stigmatizzando come “palesemente infondate e finalizzate esclusivamente ad un facile consenso dell’opinione pubblica soprattutto nell’imminenza di periodi festivi” le accuse rivoltele.
Intanto, sul fronte istituzionale, dopo la pausa elettorale s’è riaperto il dibattito sulle “liberalizzazioni” da varare nei prossimi mesi e una, guarda caso, riguarda proprio la ristrutturazione della rete dei carburanti che giace da tempo in un limbo molto comodo per alcuni e molto poco per altri.
Ebbene, proprio l’emergenza rincari delle ultime settimane ha offerto l’occasione al Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’Energia, Stefano Saglia, per ipotizzare il ricorso ad un apposito Decreto Legge.
“L’obiettivo del Governo – ha dichiarato Saglia – è di azzerare entro la fine della legislatura lo stacco speculativo sul prezzo industriale della benzina esistente tra l’Italia e la media dei Paesi dell’Unione europea”. In questo senso, ha proseguito affermando che:“La riforma, dunque, intende armonizzare gli interessi delle imprese e dei consumatori rilanciando il tema delle liberalizzazioni. I prezzi potranno scendere anche incrementando self e iperself fino all’80%”.
In effetti è da tempo che con i petrolieri il Governo è impegnato in attività di consultazione e confronti informali che, tuttavia, non hanno superato il “mistero” della maggior velocità con la quale salgono i prezzi dei carburanti alla pompa, rispetto alla velocità della loro discesa, al variare delle quotazioni del barile.
“Lo stacco speculativo – continua Saglia – è strutturale. Occorre tempo però affinché una riforma dia i propri effetti. Il Governo quindi sta lavorando con tutte le categorie interessate e terrà presenti anche le indicazioni che sono state date dalle Associazioni dei consumatori”.
E tuttavia la strada del Decreto Legge non è così diritta e semplice come si vorrebbe, al punto che lo stesso Sottosegretario ha dovuto chiarire in merito:“Occorre una riforma per superare il divario del prezzo della benzina tra Italia e i Paesi UE. Quale sarà lo strumento per la riforma si deciderà successivamente. Non abbiamo mai escluso la possibilità di un Decreto Legge che finora non è stato possibile assumere anche perché è necessario discuterne con i neoeletti Presidenti delle Regioni”.
A questo punto la “palla” passa passa di nuovo al centro; consumatori e piccole imprese, dalla curva, fanno il tifo per la “rete” risolutiva.

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