APPROVATO IL REGOLAMENTO EUROPEO SULL’ETICHETTATURA DEI PNEUMATICI
Sarà obbligatoria dal 1° dicembre 2012
Finalmente, nel 2012 quando si dovrà sostituire i pneumatici della propria auto, non si farà affidamento solo nel- la professionalità del rivenditore, ma si potrà scegliere consapevolmente leggendo l’etichetta che obbligatoriamente dovrà accompagnare i pneumatici. Sicuramente ne sarà contento anche il rivenditore che non dovrà più dover rispondere alla consueta domanda: “Quale mi consiglia lei?”, elencando tutte le caratteristiche dei vari prodotti, per arrivare a sentirsi dire, comunque: “… ma, veramente io vorrei qualcosa che sia di media qualità”. Cerchiamo di capire meglio il Regolamento che è stato approvato il 25 novembre scorso, ma non è ancora pubblicato, che ci permetterà di acquisire informazioni comparabili sulle performance dei diversi pneumatici prima dell’acquisto. I
l 13 novembre 2008 la Commissione aveva presentato una Proposta di Direttiva, basata sull’articolo 95 del Regolamento sui pneumatici in relazione al consumo di carburante, al rumore esterno di rotolamento e all’aderenza sul bagnato. Il Comitato economico e sociale europeo ha formulato il suo parere sulla proposta il 24 marzo 2009 e il 22 aprile 2009 il Parlamento europeo ha approvato 42 emendamenti alla proposta. Successivamente, precisamente il 1° luglio 2009, la Commissione ha presentato una proposta modificata sotto forma di Regolamento accettando la maggior parte degli emendamenti del Parlamento. Ad oggi, il Consiglio ha adottato la sua posizione comune a norma dell’articolo 251 del Trattato sotto forma di regolamento. L’obiettivo è di orientare il mercato verso pneumatici che riducano il consumo di carburante e che siano al tempo stesso più sicuri e silenziosi. Quest’iniziativa risulta pienamente in linea con la Strategia comunitaria riveduta per ridurre le emissioni di agenti inquinanti delle autovetture e dei vei-oli commerciali leggeri (in Europa, un quarto delle emissioni di anidride carbonica è prodotto dalle automobili, con un aumento del 40% dal 1990 al 2004 ), che definisce l’obiettivo di riduzione di CO2 da raggiungere anche mediante tagli alle emissioni degli autoveicoli, compresa la promozione di pneumatici che riducano il consumo di carburante. La decisione del Parlamento europeo deriva dall’accoglimento di un progetto sostenuto dalla Commissione per l’industria, diretto ad aumentare la sicurezza e l’efficienza ambientale ed economica dei trasporti stradali. Il Regolamento fa parte del così detto “Pacchetto efficienza energetica” messo appunto dalla Commissione europea sulla base della “Seconda revisione delle strategie energetiche” che mira a completare la politica europea comune sull’energia. Queste misure fanno parte dell’obiettivo “risparmio energetico”, uno dei tre pilastri del “pacchetto clima-energia” adottato dall’Unione Europea nel dicembre 2008 (cosìdetto “20-20-20”). I tre obiettivi principali sono infatti la riduzione del 20% di emissioni di anidride carbonica, il risparmio del 20% di energia grazie ad una maggior efficienza energetica e aumentare del 20% l’uso di energia rinnovabile, tutto entro il 2020. Il Regolamento sull’etichettatura dei pneumatici 2009/661/CE, comple-ta la normativa sull’omologazione dei pneumatici che verte sull’offerta e introduce prescrizioni minime. Il Regolamento stabilisce prescrizioni minime in materia di resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e rumorosità esterna di rotolamento, che garantiscono un livello uniforme della qualità dei pneumatici, mentre il sistema di etichettatura consente di migliorare tali caratteristiche rispetto ai livelli già definiti. Il responsabile del Regolamento, Ivo Belet, sottolinea come il sistema di classificazione presenti molti vantaggi rispetto allo sforzo richiesto per realizzarlo, a beneficio dei quali saranno i consumatori e l’ambiente. Secondo il parlamentare “pneumatici più efficienti contribuiranno all’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica dell’UE: la Commissione ha calcolato che si risparmieranno da uno a quattro milioni di tonnellate di gas all’anno, che è come dire da mezzo milione a tre milioni in me- no di macchine sulla strada all’anno. Ricordiamoci che i pneumatici sono responsabili del 20-30% delle emissioni di una macchina”. L’eurodeputato crede che ciò porti un cambiamento concreto sulla vita quotidiana degli europei. Sulla base di una stima che prevede che ben il 78% degli automobilisti dovrà cambiare il proprio parco gomme nei prossimi anni: ognuno avrà, pertanto, la responsabilità e la possibilità di scegliere pneumatici più efficienti. La classificazione si applica ai pneumatici di classe C1, C2 e C3, ossia a quelli destinati alle autovetture e ai veicoli commerciali leggeri e pesanti, ai rimorchi e ai semirimorchi. Non si applica invece ai pneumatici ricostruiti, a quelli da fuori-strada professionali e a quelli progettati per essere montati su veicoli immatricolati per la prima volta anteriormente il 1° ottobre 1990. Non si applica nemmeno ai pneumatici di scorta ad uso temporaneo, a quelli di categoria di velocità inferiore agli 80Km/h, a quelli chiodati e a quelli progettati per essere montati soltanto su veicoli destinati esclusivamente alle corse automobilistiche. Se la classificazione di un determinato tipo di pneumatico varia a seconda delle dimensioni o di altri parametri, va indicato lo scarto tra il pneumatico che offre le migliori prestazioni e quel- lo peggiore. L’etichetta autoadesiva dovrà essere distribuita dai fabbricanti ai fornitori e siccome stiamo parlando di materiale di consumo non sempre visibile nei punti vendita, i parlamentari hanno insistito affinché i rivenditori siano obbligati a informare gli utenti finali, indicando le categorie nei modi che riterranno più opportuni, come in fattura o nei relativi siti internet. Le disposizioni sulla standardizzazione delle informazioni sulla performance delle gomme con- sentirà anche una competizione sui prezzi e sulle prestazioni così che i consumatori stimoleranno l’innovazione nel mercato dei pneumatici, premiando i prodotti più efficienti. Molti produttori saranno costretti a rivedere interamente l’offerta dei prodotti, puntando su ricerca e sviluppo. I criteri per la classificazione sono indicati all’Allegato I del Regolamento. L’etichetta (un esempio è rappresentato nell’Allegato II), dovrà essere di facile lettura per i clienti. Attualmente non si dispone ancora di un fac-simile, bensì di un prototipo, ma sarà simile a quelle presenti negli elettrodomestici. L’adesivo sarà diviso in tre sezioni: efficienza energetica; sicurezza e rumorosità; ad ognuna delle quali corrisponderà una scala di efficienza che andrà dalla “A” alla “G”; la prima è una classe “verde”, la migliore, l’ultima è una classe “rossa”, la peggiore. In forza al Regolamento, gli Stati membri, potranno offrire incentivi all’acquisto di pneumatici efficienti e non inferiori alla classe C in relazione al consumo e all’aderenza sul bagnato. É peraltro precisato che misure fiscali e di bilancio non costituiscono incentivi ai fini del Regolamento. La rumorosità sarà raffigurata con una gomma associata ad una sorta di alto- parlante accompagnato visivamente da onde nere e bianche; tanto più pro- durranno rumore, maggiori saranno le onde nere. Ad esempio, i copertoni silenziosi, destinati alle autovetture, che producono meno di 68 decibel, saranno etichetta- te con un’onda nera e due bianche. Per i veicoli C2 e C3 la rumorosità minima è rispettivamente di 69 e 70 decibel; concretamente i dati equi- valgono al rumore prodotto dalla conversazione fra due persone e dall’uso dell’aspirapolvere. Occorre ricordare che gli effetti dell’inquina- mento acustico sono molteplici, si va dall’alterazione, temporale o parziale, dell’organo uditivo, alla semplice sensazione di scontento o di fastidio. In Italia, per quanto riguarda la gestione del rumore ambientale è stata già attuata la Direttiva CE 49/2002 con D. Lgs. 194 del 19 agosto 2005. L’etichetta evidenzia anche l’aderenza del pneumatico in caso di frenata su manto stradale bagnato, raffigurando una ruota e alcune gocce. Sarà cosi intuibile lo spazio di arresto necessario al veicolo in caso di condizioni climatiche avverse. I consumatori potranno, quindi, scegliere anche in rapporto alla sicurezza. È bene non dimenticare, comunque, di rispettare la giusta distanza di sicurezza, tenendo conto anche della temperatura esterna. L’ultima sezione raffigura un pneumatico ed una “colonnina” di rifornimento. Il vantaggio sarà sia per l’ambiente sia per il portafoglio dei guidatori, infatti, la tecnologia odierna, rendendo possibile una significativa riduzione del consumo di carburante fino al 10% in base ai pneuma-tici montati, il risparmio atteso è stimato tra i 2 e i 6 milioni di tonnellate di petrolio entro il 2020, secondo l’andamento del mercato: risparmio che, in termini quantitativi, supera il consumo annuale di petrolio di un paese come l’Ungheria. Per calcolare il risparmio è possibile utilizzare il calcolatore fornito dal sito www.energycar.org. Oltre al fattore economico è bene considerare i benefici per l’ambiente. Dati alla mano risulta evi- dente l’incidenza dell’Europa rispetto all’emissione di anidride carbonica nell’aria, contribuendo per il 15% del totale ed il settore dei trasporti fa rilevare un dato allarmante, risultando responsabile per il 27% dell’inquina- mento atmosferico totale. Dal 2012 potremmo contribuire ancora un po’ di più al benessere del nostro pianeta, consapevoli che l’anidride carbonica impiega all’incirca 100 anni per dissolversi saremmo sicuramente in grado di fare un acquisto più ponderato.