CAMPIONATORE E MULINO: GUARDARE AL FUTURO IN UN MOMENTO DI CRISI
Ora che il 2009 sta finalmente volgendo al termine, mentre le agenzie di rating rivedono costantemente le previsioni per il 2010 ritoccandole a volte verso il basso, si rafforza nell’opinione pubblica la sensazione che anche il prossimo potrebbe essere un altro annus horribilis dell’economia mondiale. La ripresa in- fatti è lenta e stentata e non ha toccato in modo omogeneo tutti i settori dell’industria, bensì se ne intravedono i primi effetti un po’ a macchia di leopardo. Logico pensare che in un momento come questo si attuino politiche aziendali improntate all’austerity, in attesa di tempi migliori.
Invemet, come molte altre aziende del settore, al momento opera con una prudenza e una cautela ancora maggiori del solito, ricevendo i primi risultati positivi di scelte inizialmente complesse o impegnative. Lo sviluppo del sistema della categorizzazione dei catalizzatori, ad esempio, si è confermato uno tra gli strumenti più efficaci a sostegno di una politica trasparente e razionale degli acquisti. L’inaugurazione del laboratorio di analisi nella sede di Cirié (TO) un paio di anni fa è stato un ulteriore passo avanti nella direzione di una trasparenza e di un’affidabilità sempre maggiori, ma ora, a dispetto della criticità della situazione attuale, i soci dell’azienda torinese (compartecipata al 50% da una finanziaria italiana e al 50% da Techemet, il leader texano del riciclo dei catalizzatori) hanno optato per un altro importante investimento. Parliamo di un campionatore industriale per monolite tra i più tecnologicamente avanzati (metodo cosiddetto “a cascata”), che entrerà in funzione nel tardo autunno di quest’anno, dopo che saranno stati effettuati i test di rito e i tecnici giunti da Houston avranno dato la loro l’approvazione. Il campionatore ha una capacità di 2 t di ceramica l’ora e contribuirà ad un ulteriore salto di qualità, rendendo possibile la campionatura di un lotto di catalizzatori (quali che siano le sue dimensioni) in tempi davvero brevi. Da questa lavorazione verrà ricavato il cosiddetto “campione significativo”, ovvero una quantità di ceramica oscillante tra i 200 e i 300 g che, ripartita omogenea- mente in tre successivi campioni (uno per il fornitore, uno per Invemet e uno da conservarsi in caso di arbitrato) e sottoposta ad analisi chimica, permetterà di stabilire il valore di un lotto di catalizzato- ri in tempi ora inimmaginabili – ovvero, al più tardi dieci giorni dopo il ricevimento della merce a magazzino. Il campionatore è stato costruito a Houston da tecnici Techemet sul modello di campionatori già esistenti presso lo stabilimento texano, e quindi già amplia- mente testati, ed è stato riprodotto in quattro esemplari, che oltre ad Invemet sono stati consegnati ad altre consociate del Gruppo. La presenza del campiona- tore a Cirié significa soddisfare l’esigenza di quei fornitori che attualmente prediligono il metodo della “resa sul metallo”, rispetto a quello della vendita unitaria dei catalizzatori, nonché offrire anche ai fornitori che fino ad ora hanno venduto i propri catalizzatori “un tanto al pezzo” una valutazione più trasparente tramite il metodo della campionatura e dell’analisi del proprio materiale. Parallelamente a questo importante in- vestimento, sul fronte texano sta per essere messo in funzione un mulino per la lavorazione dei catalizzatori metallici, che fino a poco tempo fa il Gruppo dava in lavorazione alla concor- renza. Eliminare questa contraddizione ovviamente non risolveva il problema in sé: per questo Techemet ha deciso di cercare una propria strada, mettendosi in gioco con un investimento economicamente importante ma che, ne siamo sicuri, col tempo darà i suoi frutti. Per Invemet il vantaggio è evidente: anche sui catalizzatori metallici l’azienda torinese sarà in grado di presentare un’offerta più competitiva e se necessario su misura – cioè, anche in questo caso, con un’eventuale “resa sul metallo”. Siamo, dunque, indipendenti anche per questo tipo di lavorazione che prevede metodologie e tecniche diverse rispetto al riciclo dei catalizzatori ceramici. È quindi possibile, senza facili retoriche o falsi ottimismi, guardare al futuro con realismo e fiducia, sapendo cogliere anche nei momenti di maggiore crisi gli stimoli e le sfide per migliorare le proprie prestazioni, correggere eventuali errori, crescere in modo responsabile e con beneficio di tutta la filiera.