QUADRO EUROPEO DEGLI INCENTIVI PER AUTO
Il Parlamento europeo ha approvato il 25 marzo una Risoluzione per la definizione di un Quadro d’azione europeo per le misure a sostegno dell’industria automobilistica, senza distorcere la concorrenza. Il Parlamento ha rilevato anzitutto che quello automobilistico è “un settore chiave dell’economia europea che contribuisce all’occupazione, all’innovazione e alla competitività di tutto il sistema economico”. L’industria dell’auto, infatti, “dà lavoro direttamente o indirettamente a 10 milioni di persone”, ossia il 6% degli occupati nell’Unione Europea. Rappresenta, inoltre, “il principale investitore privato in Ricerca e Sviluppo nell’Unione Europea”.
Ha riconosciuto, poi, che l’attuale crisi economica e finanziaria “ha posto sotto intensa pressione l’industria automobilistica”, riflettendosi “in una drastica flessione della domanda di autoveicoli, ma anche in una sovraccapacità di produzione e in difficoltà di accesso al credito e ai finanziamenti, uniti a problemi strutturali anteriori alla crisi”. Trattandosi di una crisi europea, il Parlamento ha richiamato l’attenzione sull’importanza che riveste l’adozione, da parte degli Stati membri dell’UE, “di iniziative coerenti e coordinate” e ha chiesto “un vero Quadro d’azione europeo” che preveda passi concreti verso l’adozione “delle misure necessarie”, sia a livello dell’UE che degli Stati membri. Dopo aver espresso crescente preoccupazione per alcune delle misure a breve termine adottate a livello nazionale che potrebbero distorcere la concorrenza nel mercato interno, ha invitato gli Stati membri a fare in modo che le nuove misure siano coerenti, efficaci e coordinate. In tale contesto il Parlamento ha valutato positivamente il quadro di riferimento temporaneo per la valutazione degli aiuti di Stato definito nell’ambito del Piano europeo di ripresa economica. Il Parlamento ha invitato il Consiglio e la Commissione ad accelerare, semplificare ed accrescere il sostegno finanziario destinato al settore automobilistico, in particolare per il tramite della BEI ( Banca Europea per gli Investimenti), consentendo garanzie di Stato per prestiti a basso tenore di interesse. Ha sollecitato, inoltre, Consiglio e Commissione a chiedere la semplificazione della procedura amministrativa per la richiesta di prestiti, anche perché questi ultimi dovrebbero contribuire a “stimolare la domanda di nuovi veicoli a vantaggio della crescita economica, dell’ambiente e della sicurezza stradale”. Ha insistito, poi, affinché la BEI presti sufficiente attenzione alla necessità di crediti delle Piccole e Medie Imprese legate al settore automobilistico, sollecitando gli Stati membri ad aumentare la capacità di prestito della BEI “mantenerla all’altezza delle necessità finanziarie di medio termine”. Inoltre, il Parlamento ha insistito sul fatto che tutte le iniziative finanziarie o fiscali, compresi programmi di rottamazione, “devono sostenere e accelerare le necessarie trasformazioni tecnologi- che del settore, segnatamente a livello dell’efficienza energetica di motori e della riduzione delle emissioni”. Ha Invitato, quindi, la Commissione a elaborare orientamenti e raccomandazioni per misure volte a incoraggiare in modo coordinato il rinnovamento del parco circolante, quali programmi di rottamazione e altri incentivi di mercato che hanno effetti positivi e di breve termine sulla domanda di nuovi autoveicoli e che sono intesi a rinvigorire il mercato del leasing automobilistico. In tale contesto ha chiesto alla Commissione di monitorare le misure nazionali già applicate “per evitare distorsioni sul mercato interno”. Per i Deputati le politiche europee nazionali dovrebbero contribuire ad affrontare la fase di ristrutturazione e di riconversione in cui si trovano l’industria automobilistica e il suo indotto, “in modo socialmente responsabile e stretta collaborazione con i sindacati”. Hanno chiesto, quindi, alla Commissione di garantire l’uso ottimale dei Fondi europei disponibili a sostegno dell’occupazione e di agevolare, migliorare e velocizzare l’accesso a detti Fondi che “dovrebbero contribuire a programmi di formazione e di riqualificazione dei lavoratori”. Il Parlamento ha ribadito, poi, che l’industria automobilistica deve continuare a investire in Programmi di Ricerca e Sviluppo intesi a fornire “le migliori soluzioni in termini di qualità, sicurezza e prestazioni ambientali alla fine di creare un quadro competitivo sostenibile”. Ha invitato, perciò, la Commissione ad “agevolare, migliorare e velocizzare in tale contesto l’accesso agli strumenti dell’Unione europea a sostegno della ricerca e sviluppo e dell’innovazione, come il settimo Programma quadro”. Infine, il Parlamento ha confermato la necessità di approfondire il dialogo e le discussioni in corso con i Paesi terzi e con i principali partner commerciale dell’UE sul futuro del settore automobilistico, invitando, pertanto, la Commissione a seguire attentamente l’evoluzione nei Paesi terzi, in particolare negli Stati Uniti e in Asia, “per garantire parità di condizioni sul piano internazionale, astenendosi dall’adottare misure protezionistiche e discriminatorie sul mercato mondiale dell’auto”. Le misure di rottamazione delle auto incontrano un ampio successo in Germania La Germania ha annunciato l’8 aprile la decisione di tripli- care le dimensioni del suo sistema di rottamazione delle auto portandolo a 5 miliardi di euro, dopo che i consumatori hanno risposto massicciamente all’iniziativa che incoraggia gli automobilisti all’acquisto di auto nuove in sostituzione delle vecchie autovetture con un bonus di 2.500 euro. Le immatricolazioni di autovetture nuove in Germania sono aumentate del 30% nel mese di febbraio, dopo il lancio dell’iniziativa. Secondo l’Associazione dei Costruttori Europei, il totale delle vendite per il 2009 potrebbe arrivare a 3,1milioni di autoveicoli, invece degli 8,1 milioni inizialmente previste. Il sistema di rinnovo del parco autoveicoli in Germania, inizialmente valutabile attorno a 1,5 miliardi di euro, previsto in gennaio quale parte di un pacchetto di stimolo da 50 miliardi di euro per far ripartire l’economia che si è ritrovata nella peggior recessione dal 1930. Il piano invita i proprietari di auto in circolazione di nove o più anni a sostituirle con nuovi modelli di maggior efficienza energetica in cambio di un bonus di 2.500 euro. Ma la misura è divenuta ben presto vitti- ma del suo stesso successo. Con 1,2 milioni di prenotazioni, la domanda è stata doppia delle disponibilità del fondo di sostegno. L’incremento di finanziamento previsto dovrebbe consentire di elargire bonus a circa 2 milioni di veicoli. Il caso della Germania non è isolato in Europa, dove si sta registrando un diffuso successo. In Francia, circa il 20% delle vetture vendute a gennaio 2009 ha usufruito dell’incentivo per la rottamazione. In Portogallo, il 16% dei veicoli acquistati nel 2008 hanno usufruito degli incentivi per la rottamazione. Le misure di rinnovo della flotta sono sostenute dai costruttori di auto perché aiutano a rallentare il declino del mercato e lo prolunga ancora per qualche anno. Non tutti, però, sono d’accordo. Il Ministro delle Finanze ceco, Miroslav Kalousek ha dichiarato di non essere d’accordo con le misure di rottamazione definendole “ingiusto e temporaneo aiuto per un singolo settore. Perché non vengono offerte sovvenzioni per il computer o le scarpe, ad esempio?” Egli ha pure sollevato dubbi sulla moralità di tali misure, che potrebbero risultare estremamente dannose per le classi sociali più deboli, perché se “la situazione economica dovesse peggio- rare potrebbero perdere anche la nuova auto, mentre la vecchia è stata demolita. L’unico a rimanere sarà il debito”. “La lobby automobilistica non se ne interessa – ha proseguito Kalousek – vuole solo vendere auto. Tutto ciò è ancor più immorale delle offerte di credito al consumo, che non vengono sovvenzionate dal contribuente”. Anche i Gruppi ambientalisti hanno messo sotto tiro il sistema degli incentivi per la rottamazione, denunciandone l’assurdità. T&E, una ONG ambientalista germanica, ha denunciato che i 2.500 euro sono stati concessi “indipendentemente dalle emissioni di carbonio” dei vari modelli di autoveicoli. “Ciò significa che un automobilista che rottami una Volkswagen Modello Lupo TDi del 1999, la più efficiente vettura di massa che sia mai stata costruita in Europa – ha sostenuto T&E – e comperi una Porche Cayenne Turbo del 2009 riceverà egualmente l’incentivo per il suo acquisto”.