BOOM DEL METANO E DEL GPL? ANDIAMO A VERIFICARE

A confronto i dati dell’Osservatorio Metanauto, di Federmetano e del Consorzio Ecogas

Diciamo la verità: il piacere di guidare, la sicurezza evocata dall’abitacolo “personalizzato” e il comfort offerto da quell’estensione della propria casa che è la propria auto è un diletto troppo radicato in noi abitanti dell’Occidente industrializzato, per rinunciarvi in quattro e quattr’otto. Tuttavia, dove non sono riuscite Zone a Traffico Limitato, isole pedonali, Ecopass, limitazioni della circolazione, senza contare le azioni mirate all’im- plementazione del trasporto pubblico e alla minimizzazione della mobilità privata (car sharing e bike sharing) tutti provvedimenti dettati non solo dall’aver considerato i tessuti urbani dei veri e proprio eco-sistemi da salvaguardare per tutelare la salute dei cittadini, ma anche per conseguire un più consapevole consumo di carburanti di origine fossile in vista di rinnovati obiettivi di limitazione del Global Warming, ecco che le fluttuazioni del mercato e la cosiddetta “finanza creativa” (con tutti i suoi difetti ed effetti sulle tasche dei cittadini), hanno determinato un cambio di rotta. Si consuma meno carburante (ndr: si veda a proposito, l’articolo e la tabella pubblicate a pag…..), si sta più attenti alle spese relative agli spostamenti e, mercé un’offerta più golosa da parte delle Case produttrici di autoveicoli, che hanno intravisto la possibilità rappresentata dalle green car al crollo delle vendite e dei fatturati, e di incentivi statali per chi converte a carburanti più compatibili il proprio mezzo, sempre più persone passano dalla benzina/diesel ai più economici GPL e Metano. Se leggiamo i dati relativi al primo semestre 2008, diffusi a fine estate dall’Osservatorio Metanauto (struttura di ricerca sul metano per autotrazione) e da Federmetano, si può vedere che, nella frazione di tempo preso in esame, le immatricolazioni di veicoli commerciali a metano sono cresciute del 67,89% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Non solo, a fronte del calo di vendite che ha caratterizzato tutto il comparto auto dalla primavera 2008, si evince che le immatricolazioni di veicoli commerciali a metano, nei primi 6 mesi 2008, hanno subito un leggero balzo in avanti (+ 3,16%) rispetto all’anno precedente. Il fatto potrebbe non sorprendere più di tanto, ma appare ancor più impor- tante alla luce di un quadro generale che vede il mercato altalenare tra flessioni, incertezze e spettro di recessione. In un contesto in cui si teme per il futuro dei propri risparmi, il mondo della piccola e media impresa reagisce ottimizzando i costi, anche quelli relativi ai trasporti. Certamente vi sono molti buoni motivi che spingono all’acquisto di un automezzo alimentato a metano e adibito ad attività commerciale: primo fra tutti l’economicità (tenendo conto, comunque, degli aumenti che sono intervenuti nel tempo); poi, la possibilità offerta dagli incentivi statali per chi decide di acquistare un veicolo commerciale alimentato a metano, considerando ancora che questi ultimi sono cumulabili con gli incentivi alla rottamazione (peraltro esauriti a metà agosto, segno che la domanda era molto alta). L’implementazione della rete di distribuzione (323 nel 2000; 618 nel 2007; 683 nel 2008 cui si dovranno presto aggiungere altri 48 in procinto di aprire ed ulteriori 58 in costruzione), costituisce, poi, un ulteriore stimolo all’acquisto. Da notare che l’incremento delle immatricolazioni di questi autoveicoli costituisce di per sé un vantaggio considerevole per l’ambiente, in quanto il metano per autotrazione, attualmente è il carburante “tradizionale” con le migliori performance a livello di emissioni di CO2 e, proprio per questo, consente la circolazione dei mezzi anche durante le giornate di blocco. Inoltre, la circuitazione di automezzi commerciali all’interno dei già congestionati tessuti urbani consente di mantenere un rifornimento costante di merci e servizi senza incidere pesantemente sul livello di emissioni. Anche il settore delle automobili per trasporto privato alimentate a metano ha visto crescere le immatricolazioni del 26,48% nei primi 9 mesi dell’anno (rispetto allo stesso periodo del 2007) e del 218,32% rispetto ai primi 9 mesi del 2006! Anche in questo caso i fattori determinanti sono l’economicità alla pompa, la possibilità di attingere ad incentivi pubblici, la libertà di circolazione anche in presenza di blocchi del traffico, l’ampia offerta di distribuzione sul territorio nazionale; la crescente offerta di modelli omologati a metano prodotti dalle Case Automobilistiche, offerta che è sempre più in grado di soddisfare le richieste di una clientela più esigente nei confronti delle performance ecologiche dei propri automezzi. Senza contare che le auto alimentate a metano possono essere parcheggiate ovunque senza alcuna limitazione strutturale. Infatti, il Decreto 1° Febbraio 1986 del Ministero dell’Interno, recante: “Norme di Sicurezza Antincendi per la Costruzione e l’Esercizio di Autorimesse e Simili”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 38 del 15/febbraio/1986 stabilisce, al punto 10.6, che: “il parcamento di autoveicoli alimentati a gas avente densità superiore a quella dell’aria è consentito soltanto nei piani fuori terra non comunicanti con piani interrati”. Poiché il gas metano ha densità inferiore a quella dell’aria, la disposizione sopra citata consente quindi il parcheggio di veicoli a metano ovunque. Ma si può parlare di vero e proprio boom del metano e del GPL? Secondo le elaborazioni del Centro Studi del Consorzio Ecogas su dati CED – Ministero dei Trasporti, nei primi 9 mesi del 2008, gli autoveicoli nuovi omologati a gas e quelli trasformati prima dell’immatricolazione sono: • 62.974 a doppia alimentazione (ben- zina e metano) di cui 7.888 monofuel a metano • 50.008 a doppia alimentazione (benzina/GPL) Nello stesso periodo dell’anno prece- dente erano, rispettivamente: 49.385 e 18.242. Anche sul fronte delle trasformazioni a gas i dati confermano un trend posi- tivo: infatti, nei primi 9 mesi 2008 sono state 163.803 quelle a GPL e 27.352 quelle a metano, contro le 170.000 con- versioni a GPL e le 30.000 a metano riferibili al 2007. Tuttavia, seppure ad una prima lettura i dati appaiono favorevoli, dai vertici del Consorzio Ecogas (Associazione rappresentativa del settore gas per autotrazione) arrivano dichiarazioni un po’ più prudenti. “É vero che il 2008 ha visto una ripresa delle conversioni a GPL e metano di autoveicoli già in circolazione e l’incremento delle immatricolazioni di mezzi alimentati a gas predisposti dalle case auto – ha commentato Domenico Zannoni, Presidente del Consorzio Ecogas – ma per trarre conclusioni è necessario considerare la forte diminuzione dei consumi di GPL auto: siamo passati dalle 1.424.000 tonnellate del 2000 alle 949.000 del 2007; un calo del 33%.” Altra storia per quello che riguarda il metano, che dai 388 milioni di metri cubi del 2000 è passato ai 533 del 2007. Tuttavia, secondo il Consorzio, il mercato del metano, seppur in espansione, è ancora in sudditanza rispetto a quel- lo del GPL; si consideri, infatti, che il parco circolante a GPL conta circa 1 milione di unità, mentre quello del me- tano non supera le 500.000. Inoltre, mentre la rete di distribuzione del GPL è da molti anni diffusa e radicata nella penisola (2.300 punti vendita), la rete di distribuzione del metano, solo da qualche anno ha avuto un’impennata dei punti vendita, rafforzando la sua presenza anche il quelle regioni dove, fino a qualche anno fa, erano molto rari. Anche le Case automobilistiche si avvicinano alla questione con approcci differenti, infatti se da diversi anni le Case automobilistiche italiane pro- pongono modelli a metano di serie, dall’altro, solo negli ultimi tempi il GPL è stato adottato da un numero crescente di costruttori esteri. Riassumento, secondo il Consorzio Ecogas, la diminuzione dei consumi di GPL per autotrazione va imputata a diversi fattori: • concorrenza del diesel, che per anni si è rivelato una scelta conveniente da un punto di vista economico (mentre altrettanto non si può dire dal punto di vista dell’impatto am- bientale); • evoluzione dell’utente gas auto: se un tempo infatti GPL e metano venivano scelti da utenti ad elevato chilometraggio attenti al fattore economico, da alcuni anni, sempre più optano per questa opportunità anche elevate percentuali di automobilisti che si muovono nelle aree urbane; • progresso tecnologico delle motorizzazioni a benzina e a gas, che permettono consumi molto più con- tenuti e performance più appetibili; • numero di nuove immatricolazioni e trasformazioni a gas, che negli ultimi anni non è stato sufficiente a com- pensare le rottamazioni, provocando di conseguenza una contrazione del parco circolante, che solo a fine 2008, dopo anni di flessioni, farà registrare (per la prima volta dal 2000) un aumento. Negli ultimi anni, l’aumento dei prezzi dei carburanti tradizionali e le politiche nazionali di incentivazione nei confronti dei carburanti ecologici, nonché di regolamentazione del traffico, hanno rallentato la discesa dei consumi di GPL auto: dal calo dell’8,5% del 2004 sul 2003 si è passati ad un – 4% negli ultimi due anni. E i risultati dei primi sei mesi di quest’anno (486.000 tonnellate contro le 470.000 del 2007) fanno avvertire una timida ripresa. “É quindi un momento molto delicato – sottolinea il presidente del Consorzio Ecogas – che richiede il sostegno delle istituzioni per condurre il settore gas definitivamente fuori da un grave periodo di crisi che lo aveva portato sull’orlo del collasso.” Gli interventi di incentivazione finanzia- ria e fiscale degli scorsi anni, ricordano dal Consorzio hanno solo permesso di arginare una situazione critica, men- tre gli obiettivi da raggiungere sono la risalita dei consumi e l’aumento del parco circolante. “Pertanto chiediamo al Governo un’azione di programmazione inter- venendo con provvedimenti strutturali per incentivare la diffusione dell’auto- trazione a gas. È quindi fondamentale – conclude Zannoni – che vengano rifinanziati stabilmente, almeno su base quinquennale, gli incentivi per l’acquisto e la conversione di mezzi a gas, che, ad oggi, terminano praticamente a fine 2009, e che venga ridimensionata l’accisa che grava sul GPL, più alta rispetto agli standard europei, nonché che si prosegua l’azione di ottimizzazione della rete metano auto”.

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