LA CONSULENZA ESTERNA COME VALIDA GUIDA PER L’AUTODEMOLITORE DEL FUTURO

Gli obiettivi che l’autodemolitore del futuro deve raggiungere sono importanti e decisivi per la sua crescita professionale e per la sua competitività a livello nazionale e concorrenziale verso i mercati esteri. Gli adeguamenti di progetto che il D. Lgs. 209/03 impone, la scelta di aderire alle norme volontarie di settore e non quali la UNI EN ISO 9001:2000 (gestione della qualità aziendale) la UNI EN ISO 14001:2004 (gestione ambientale) e la OHSAS18001: 1999 (gestione della sicurezza) pongono l’imprenditore a scelte drastiche e sostanziali di non poco conto.

Il ruolo di supporto tecnico esterno può essere il vero partner dell’autodemolitore; un professionista consulente in grado di percorrere le vie scelte dall’imprenditore mettendo al servizio la propria esperienza settoriale, normativa e quant’altro utile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Scegliere bene è l’imperativo perché solo da una scelta oculata del giusto consulente si possono trarre vantaggi adeguati. Quali sono i vantaggi? Il consulente è un tecnico che conosce bene le norme e come queste vanno “plasmate” secondo le varie realtà aziendali; sa dare i giusti consigli tecnici per risolvere le diverse situazioni e problematiche riscontrate oltre a mettere al servizio la praticità, che in questi casi non guasta mai, che solo un profondo conoscitore di innumerevoli realtà aziendali sa dare. Forse non sono subito visibili i benefici di questa collaborazione, ma occorre perseverare più a lungo per notare come egli possa diventare il partner ideale per le sfide del futuro immediato Bisogna però ben identificare l’obbiettivo che le aziende di autodemolizione devono raggiungere nel futuro: noi pensiamo che queste “organizzazioni” devono sempre più diventare imprese che oltre ad erogare un servizio fisico di demolizione e soluzione di problemi di tipo “pratico” nell’ambito automobilistico, debbono diventare dei partner delle aziende automobilistiche e della comunità in quanto hanno in mano tutto il know how del ciclo finale dell’auto (End Life Cycle) e delle problematiche ivi connesse. In questo contesto, decisiva sarà la capacità imprenditoriale di chi gestisce tali aziende, una capacità che si manifesterà in azioni mirate a “comprare” formazione specifica a livello si normativo, ma soprattutto “organizzativo” e di controllo di gestione aziendale al fine di poter diventare dei degni “progettisti” del proprio futuro imprenditoriale e magari di scelte nel settore automobilistico che sia derivanti dalle esperienze della autodemolizione. Non ultima sarà la capacità di mantenere solida la capacità di associazione che sarà rinforzata da un approccio evolutivo che stiamo teorizzando e che porrà le organizzazioni di autodemolizione in posizione paritaria e in alcuni casi determinante, rispetto ad interlocutori e problemi del settore.

Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *