I quesiti degli autodemolitori L’AVVOCATO RISPONDE

Dal Sig. Angelo Ranieri, consulente aziendale, della Provincia di L’Aqui- la, riceviamo il seguente quesito: Una società, che opera nel settore del fine vita dell’auto, di cui sono un consulente, ha recente- mente acquistato un impianto per la bonifica dei veicoli. Tale impianto, oltre le altre operazioni di bonifica, permette la neutralizzazione dei componenti esplosivi mediante un sistema che li fa esplodere direttamente sul veicolo senza la preventiva asportazione. Sono a richiedere se tale sistema è rispondente a quanto prescritto dalla normativa, anche in considerazione del fatto che il D. Lgs. 209/2003 al punto 5 dell’Allegato 1 prevede come opzione: “la rimozione o la neutralizzazione dei componenti che possono esplodere, quali airbag”.

Si specifica inoltre che essendo la rimozione economicamente non vantaggiosa, il sistema di neutralizzazione adottato permette di rispettare l’ulteriore assunto della legge sopra richiamata che, tra gli obiettivi (art. 2, punto 2 lettera d), impone che il recupero o smaltimento del veicolo avvenga in modo economicamente sostenibile Il Decreto Legislativo 24 giugno, n° 209 (G. U. n. 182 Supplemento Ordinario del 07/08/2003) “Attuazione della Direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso”, all’Allegato n. 1, al punto 5.1, testualmente recita: “Le operazioni per la messa in sicurezza del veicolo fuori uso sono effettuate secondo le seguenti modalità e prescrizioni: (…), c) rimozione o neutralizzazione dei componenti che possono esplodere, quali airbag”. Non è possibile rinvenire nel testo del Decreto Legislativo n. 209 del 2003 una definizione del termine “neutralizza- re”, sul quale si appunta lo specifico quesito formulato dal lettore, dal momento che non si rinviene alcuna indicazione al riguardo nell’art. 3 “definizioni”. Stando così le cose ai sensi dell’art. 12 preleggi (ndr: Codice Civile “Disposizioni sulla legge in generale – Capo II: Dell’applicazione della legge in generale”), non si può attribuire alla legge altro senso che quello fatto palese dal significato delle parole, secondo la connessione di esse, e dall’intenzione del Legislatore (intendendosi per tale quella espressa nel medesimo contesto dispositivo), restando gli altri criteri ermeneutici utilizzabili solo allorché residuino ambiguità nel dettato normativo. Occorre, in ultima analisi, accertare se “neutralizzare”, nella sua accezione più ampia, possa comprendere anche il “far detonare” il detonatore od innesco il quale accende le sostanze contenute nella capsula esplosiva la cui accensione sviluppa quelle sostanze che vanno poi a gonfiare il “sacco” dell’airbag. Ritiene lo scrivente che laddove il Legislatore avesse inteso parlare in senso proprio di “disinnescare” lo avrebbe fatto utilizzando tale termine più appropriato “mediante la rimozione o il disinnesco dei componenti che possono esplodere (…)”, mentre avendo preferito di far uso di un termine più generico quale “neutralizzazione”, ha lasciato libero l’operatore di rendere inoffensivol’airbagneimodi che ritiene più opportuni, eventualmente anche facendo esplodere “in sicurezza”, come nei termini prospettati nel quesito, la piccola carica presente.

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