PROSEGUONO I CONTATTI TRA POLIECO E ADA PER IL RICICLAGGIO DI MATERIE PLASTICHE

Nel 2006 si spera di ottenere i primi risultati il problema dello smaltimento dei rifiuti legati al processo È stata ufficialmente ritenuta valida sia dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, sia dal Ministero delle Attività Produttive, l’interpretazione suggerita da PolieCo (Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti di beni in Polietilene), relativa al testo del Decreto L.vo n. 22 del 5 febbraio 1997, riguardo ai beni di cui agli art. 45 e 46.

Si è, in altre parole, corretto nel senso indicato da PolieCo, l’errore che poneva apparentemente fuori ambito di competenza del Consorzio la componentistica auto. PolieCo aveva infatti, a suo tempo, ritenuto che l’esclusione dal Consorzio di rifiuti sanitari e veicoli a motore fosse da riferirsi esclusivamente a rifiuti e relitti; si trattava però di un’ esclusione che non assimilava finanche la produzione di articoli sanitari in polietilene e le componenti di autoveicoli o rimorchi, per i quali, senza dubbio si riteneva sussistesse l’obbligo di partecipazione e contribuzione. (n.d.r: vedi articolo apparso sul n.1/2005 del Notiziario). Sulla base di questa valutazione, PolieCo abbracciando pienamente l’impegno di contribuire a ridurre il flusso dei rifiuti di polietilene destinati allo smaltimento, si è reso disponibile a redigere apposite convenzioni con detentori e gestori di rifiuti. Lo scopo dell’operazione è proprio quello di agevolare il più possibile il riciclaggio di materiali plastici, primariamente del polietilene, contenuto nella componentistica delle auto. Durante il mese di ottobre nel corso di un incontro tenutosi nella sede del Consorzio, in via del Tritone a Roma, PolieCo e ADA (Associazione Nazionale Autodemolitori) hanno posto le basi per raggiungere degli accordi finalizzati a coniugare le rispettive conoscenze e competenze tecniche ed economiche, per intervenire sinergicamente e risolvere di autodemolizione. L’obiettivo: aumentare il recupero di materiale presente all’interno delle carcasse delle automobili. Gli incontri succedutisi nel corso di questi due ultimi mesi, hanno evidenziato l’impegno in atto da parte dell’ADA ri- guardo alla gestione delle piattaforme di recupero delle auto a fine vita. Dalle varie riunioni sono scaturite le indicazioni necessarie a porre in atto un Protocollo di intesa che risulti oggettivamente e validamente applicabile da parte della totalità degli appartenenti all’Associazione in modo, quindi, da rendere il processo di smaltimento delle risultanze plastiche un’opportunità diffusa e praticabile. Da parte di PolieCo c’è una forte spinta ad agevolare la possibilità di riciclo meccanico; partendo dal presupposto che non tutto è riciclabile, specialmente dove, ad esempio, ci sono evidenti operazioni di miscele di polimeri, sarà possibile ipotizzare il fattore del recupero energetico. Naturalmente PolieCo sottolinea che tutte le operazioni andranno supposte ed inserite nell’ambito di un protocollo ben definito, che dovrebbe consentire, per quanto riguarda PolieCo, una maggiore assunzione di oneri, allo scopo di fornire la massima utilità e, ai produttori associati, di intervenire proficuamente su una frazione di materiale plastico, che ruota intorno al 15%, proveniente dalle auto in demolizione e che attualmente finisce in discarica. Nella sede di PolieCo c’è la convinzione di poter diffondere i primi comunicati già per la fine dell’anno, così da essere in grado per i primi mesi del nuovo di effettuare le prime sperimentazioni e i primi interventi di indirizzo al riciclo. La fine del 2006 dovrebbe consentire di misurare alcuni risultati concreti del lavoro svolto.

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