Veicoli elettrici: per supportarne la circolazione servono stazioni di ricarica rapida

Due iniziative del MASE e del MIMIT vanno nella direzione di favorire la disponibilità di maggiori punti di ricarica non solo nei centri urbani e sulle strade extraurbane, ma anche a partire da iniziative private.

Secondo quanto riportato recentemente in una nota di ACEA, che ha in aprile aveva diffuso il Rapporto: “Charging ahead: accelerating the rollout of electric vehicle infrastructure”, attualmente in Ue, ci sono circa 3 milioni di auto elettriche a batteria (BEV) in circolazione, ma solo 75.000 stazioni di ricarica rapida pubbliche.

Praticamente, un rapporto di circa 30 BEV per ogni stazione di ricarica rapida.
Ma le cose stanno anche peggio di così perché se si considerano anche le auto elettriche ibride plug-in – che anch’esse abbisognano della stessa infrastruttura di ricarica – il rapporto sale a 52 veicoli per stazione di ricarica rapida.

Si tratta di un divario pesante che si traduce, per gli automobilisti e i possibili, futuri acquirenti, nell’impossibilità veder adeguatamente supportati viaggi a lunga distanza con ricadute a carico della cosiddetta “ansia da autonomia”.

Tuttavia è indubbio che il mercato tenda, seppur con prudenza, a quella rivoluzione green della mobilità che prevede precisi obiettivi di decarbonizzazione anche nei trasporti; pertanto, ad una crescita delle auto elettriche in circolazione dovrà, parallelamente, verificarsi un aumento delle possibilità di ricarica veloce.

Nel frattempo, il nostro Paese, si sta attivando con una serie di iniziative per colmare il gap in termini di numeri riferiti alle auto elettriche a batteria in circolazione rispetto agli altri mercati europei.

Nello specifico, il 28 giugno, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato gli avvisi per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici nei centri urbani e lungo le strade extraurbane, nell’ambito della Misura del PNRR “Sviluppo delle Infrastrutture di ricarica elettrica“.

Tali avvisi, ha specificato il MASE, sono rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione e operanti in tutti i settori, nonché ai raggruppamenti temporanei (RTI) che potranno contare su risorse finanziarie pari a circa 360 milioni di euro per le progettualità che riguardano le strade extraurbane; mentre 279 milioni sono destinati per le stazioni nelle zone urbane.

Con le risorse messe a disposizione, dal MASE stimano che si potranno realizzare 7.500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le strade extraurbane e 10.880 stazioni nei centri urbani. Quest’ultime andranno ad aggiungersi alle circa 3 mila in corso di realizzazione.

Al fine di favorire una più ampia partecipazione degli operatori, anche quelli di dimensione più contenuta, i nuovi avvisi, tenendo conto delle precedenti analoghe esperienze, introducono alcune semplificazioni.

In particolare, si legge in un Comunicato del MASE: “… sono state ridotte le dimensioni delle aree territoriali per le quali è possibile presentare istanza di ammissione al beneficio, è stata definita per ogni area territoriale una dimensione minima della proposta progettuale, viene data la possibilità di accedere alle agevolazioni anche ai RTI costituendi e ricevere una quota di finanziamento a titolo di anticipazione”.

L’obiettivo da conseguire al 31 dicembre 2025 è l’entrata in funzione di almeno 21.255 punti pubblici di ricarica rapida che consentiranno al Paese di fare un salto di qualità in termini di opportunità infrastrutturale e di dare ulteriore spinta all’elettrificazione del parco circolante. 

Contestualmente, tre giorni fa, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno comunicato che dalle ore 12.00 del prossimo 8 luglio, partirà la presentazione delle domande per poter usufruire del “Bonus colonnine domestiche”.

Si tratta di 20 milioni di € messi a disposizione dal MIMIT per il 2024 e gestiti da Invitalia con apposita piattaforma informatica per gli acquisti e le installazioni effettuate dal 1° gennaio 2024 da persone fisiche residenti in Italia e da condomìni rappresentati dall’amministratore pro tempore o da un condomino delegato.

I contributi in conto capitale coprono l’80% del prezzo di acquisto e installazione delle infrastrutture per la ricarica (ad esempio colonnine o wall box). Il limite massimo del contributo è di:
1.500 € per gli utenti privati;
8.000 € in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali.

L’entusiasmo comprovato dal rapidissimo esaurimento in poche ore delle risorse disponibili per la prenotazione degli incentivi per le auto elettriche nella fascia 0–20 g/Km induce a pensare che anche in Italia sta crescendo l’interesse per questo tipo di veicoli.

Supporti ulteriori a tale segmento di mercato che partono dalla conditio sine qua non dell’opportunità/disponibilità/facilità, di ricarica non possono che essere guardati con interesse, non solo dai produttori di autoveicoli, ma soprattutto dagli utenti finali.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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